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Università degli Studi di Ferrara

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Appen<strong>di</strong>ce 1. La collezione sperimentale IP Isernia<br />

frattura. Stacca una scheggia non buona, poi continua a colpire in presenza <strong>di</strong> una<br />

concavità e cambia più volte piano <strong>di</strong> percussione. Le schegge risultano non<br />

funzionali sia per la scelta <strong>di</strong> una cattiva materia prima, sia per la mancanza <strong>di</strong><br />

criteri tecnici e pratici.<br />

181: utilizza una materia prima buona con la presenza <strong>di</strong> cortice e <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong><br />

percussione che viene sfruttato inizialmente ma poi cambiato troppe volte. Le<br />

schegge risultano funzionali ma quasi tutte corticali e con talloni lisci. Il nucleo<br />

viene abbandonato anche se ancora sfruttabile; tenta lo stacco <strong>di</strong> un’ultima<br />

scheggia in un punto giusto, ma la mancanza <strong>di</strong> manualità porta alla <strong>di</strong>struzione del<br />

piano <strong>di</strong> percussione. Nel complesso si nota la conoscenza dei criteri tecnici ma<br />

l’assenza <strong>di</strong> manualità (colpi troppo forti) e la scelta <strong>di</strong> un percussore troppo<br />

grande.<br />

I74: utilizza una materia prima molto buona, con piano <strong>di</strong> percussione naturale sfruttato<br />

su due lati. Dal primo lato ottiene due schegge: un Siret ed una troppo corta con<br />

tallone <strong>di</strong>edro. Dal secondo lato e quin<strong>di</strong> dal cambio del piano <strong>di</strong> percussione<br />

ottiene inizialmente schegge riflesse a causa <strong>di</strong> colpi troppo arretrati e dati dove<br />

non c’era la giusta convessità, poi tre schegge gran<strong>di</strong>, larghe e corte, funzionali e<br />

con talloni lisci. Non sono presenti coni incipienti. Il nucleo viene abbandonato<br />

anche se ancora sfruttabile, ma il risultato richiesto è stato ottenuto. Nel<br />

complesso si nota una buona conoscenza dei criteri tecnici e lo sfruttamento dello<br />

stesso piano <strong>di</strong> percussione per tutto il débitage, nonché una buona manualità;<br />

l’errore sta soprattutto nella mancata presa in considerazione delle giuste<br />

convessità, cosa che si evince anche dalla concavità delle schegge, peculiarità <strong>di</strong> un<br />

principiante.<br />

LP6: utilizza una materia prima abbastanza buona con presenza <strong>di</strong> cortice e piano <strong>di</strong><br />

percussione naturale sfruttato e mai cambiato. Le schegge ottenute sono gran<strong>di</strong>,<br />

quadrangolari, spesso riflesse a causa della presenza del cortice, non funzionali;<br />

presenti 2 Siret. Nel complesso si nota una sommaria conoscenza dei criteri tecnici<br />

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