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Università degli Studi di Ferrara

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Archeozoologia<br />

Cap. 7 Riparo Tagliente<br />

A partire dagli stu<strong>di</strong> (Thun Hohenstein, 2001) <strong>degli</strong> insiemi faunistici corrispondenti<br />

ai tagli musteriani <strong>di</strong> Riparo Tagliente, è stato possibile osservare e confermare<br />

l’importante occupazione antropica, già evidente per la grande quantità <strong>di</strong> reperti litici<br />

rinvenuti, e comprenderne le strategie economiche.<br />

Le specie più rappresentate per i tagli 35, 36 e 37 sono, tra gli Ungulati, il capriolo<br />

(Capreolus capreolus), seguito dal cervo (Cervos elaphus), dal camoscio (Rupicapra<br />

rupicapra) e dallo stambecco (Capra ibex); tra i Carnivori, la cui presenza è abbastanza<br />

rara, sono stati riconosciuti il lupo e l’orso e, infine, tra i Ro<strong>di</strong>tori, la marmotta.<br />

Il taglio 36 è molto importante per il ritrovamento, al suo interno, <strong>di</strong> un primo <strong>di</strong>to<br />

del piede attribuito alla specie Homo neanderthalensis.<br />

Nei tagli 41 e 42 gli animali più rappresentati sono il cervo, seguito dal capriolo e<br />

dal cinghiale (Thun Hohenstein, 2001).<br />

Dal taglio 44 al 52 la percentuale dei reperti ossei frammentati è maggiore che per<br />

i tagli appena descritti. In questi, in base al numero <strong>di</strong> resti, sono state identificate le<br />

stesse specie <strong>di</strong> Ungulati identificate nei tagli inferiori (tt.35,36,37), cioè il capriolo, il<br />

cervo e lo stambecco. Tra i carnivori, oltre al lupo e all’orso, si aggiunge la presenza<br />

della volpe, del leopardo e <strong>di</strong> musteli<strong>di</strong> e, tra i ro<strong>di</strong>tori, alla marmotta si aggiunge il tasso.<br />

In base agli stu<strong>di</strong> condotti sui denti e sulle ossa <strong>degli</strong> animali ritrovati si è potuto<br />

stabilire che la maggior parte <strong>degli</strong> animali presenti nel campione è rappresentata da<br />

in<strong>di</strong>vidui adulti e subadulti.<br />

A partire dalla presenza <strong>di</strong> alcune ossa appartenenti a feti a termine o a neonati <strong>di</strong><br />

cervi<strong>di</strong> (tt. 36, 37, 40, 41 e 42) è stata stabilita la frequentazione stagionale (marzo-<br />

giugno) del sito da parte dell’uomo.<br />

Sono state riconosciute tracce <strong>di</strong> macellazione in resti ossei appartenenti a<br />

capriolo, cervo, camoscio, marmotta (ad esempio, in questo animale, sono localizzate in<br />

un’area che suggerisce lo scuoiamento, e quin<strong>di</strong> il recupero della pelliccia) e in un<br />

numero importante <strong>di</strong> frammenti <strong>di</strong> ossa indeterminate, mentre sono totalmente<br />

assenti tra i carnivori. Quanto appena descritto risulta valido per i reperti del taglio 35 e<br />

36, mentre per i tagli dal 44 al 52 tra i reperti determinati con presenza <strong>di</strong> tracce <strong>di</strong><br />

macellazione si trovano il capriolo, il cervo e altri cervi<strong>di</strong>.<br />

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