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Università degli Studi di Ferrara

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Appen<strong>di</strong>ce 1. La collezione sperimentale IP Isernia<br />

nucleo si rompe in due ma si apre in questo modo un altro piano <strong>di</strong> percussione<br />

che viene sfruttato in maniera unipolare; le schegge risultanti sono comunque non<br />

funzionali, irregolari, spesso sorpassate, con talloni sbrecciati e fratture incipienti,<br />

nonostante il piano <strong>di</strong> percussione fosse ben preparato; presente un Siret. Nel<br />

complesso si nota una conoscenza sommaria dei criteri teorici e tecnici ed una<br />

cattiva manualità.<br />

ILA (2.1): utilizza una materia prima buona, dove è presente un piano <strong>di</strong> percussione<br />

naturale che però non viene sfruttato. Il primo colpo viene dato per togliere una<br />

protuberanza, poi viene staccata una scheggia per decorticare, cosa che apre un<br />

altro piano <strong>di</strong> percussione che però non viene sfruttato. Viene staccata un’altra<br />

grossa scheggia e aperto un altro piano <strong>di</strong> percussione; dopo<strong>di</strong>ché il nucleo viene<br />

abbandonato. Le schegge risultanti sono irregolari, corte e spesse, spesso riflesse,<br />

poco funzionali, con i talloni lisci, non ci sono fratture incipienti ed i piani <strong>di</strong><br />

percussione sono ben preparati: si nota quin<strong>di</strong> una buona conoscenza teorica che<br />

però non viene ben adattata alla morfologia del nucleo in questione.<br />

ILA (2.2): utilizza una materia prima buona, dove è presente un piano <strong>di</strong> percussione<br />

naturale che viene sfruttato. Viene staccata una serie <strong>di</strong> schegge, quasi tutte<br />

sorpassate, dallo stesso piano <strong>di</strong> percussione, poi un’altra serie <strong>di</strong> piccole schegge,<br />

piuttosto irregolari ma abbastanza funzionali, dal piano <strong>di</strong> percussione opposto.<br />

Non ci sono fratture incipienti, le schegge sono spesso riflesse o sorpassate, vi<br />

sono due Siret; ma i talloni lisci, <strong>di</strong>edri, ben preparati denotano una buona<br />

preparazione dei piani <strong>di</strong> percussione ed una buona gestione delle convessità. Nel<br />

complesso si nota una buona conoscenza teorica del concetto <strong>di</strong> débitage<br />

centripeto, ma i colpi spesso sono troppo arretrati e nel punto sbagliato, cosa che<br />

porta ad avere schegge spesse e corte.<br />

666 (2.1): utilizza una materia prima <strong>di</strong> cattiva qualità, con troppe fessure; è presente un<br />

piano <strong>di</strong> percussione naturale che però non viene sfruttato. C’è il tentativo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> qualche scheggia, ma la materia prima è infruttuosa ed il nucleo viene<br />

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