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Università degli Studi di Ferrara

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3.5 L’ANALISI DEGLI ERRORI DI SCHEGGIATURA<br />

Cap. 3 Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo<br />

L’insieme litico <strong>di</strong> Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo è stato analizzato alfine <strong>di</strong><br />

riscontrare errori <strong>di</strong> scheggiatura che possano aiutare a comprendere se vi sia<br />

accidentalità o meno nell’incorrere <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong> essi.<br />

L’insieme, costituito da 1319 pezzi, si compone <strong>di</strong> singole schegge e nuclei, tra cui<br />

79 rimontaggi, e si mostra abbastanza uniforme dal punto <strong>di</strong> vista tecnologico; si è<br />

operata una prima revisione del materiale alfine <strong>di</strong> evidenziare solo i pezzi utili all’analisi,<br />

ossia quelli in cui fosse possibile riscontrare <strong>degli</strong> errori <strong>di</strong> scheggiatura.<br />

Una netta preferenza è stata posta nei confronti dei rimontaggi in quanto qui è<br />

possibile ravvisare quasi tutte le tappe del débitage, a <strong>di</strong>versi livelli a seconda che il<br />

rimontaggio sia più o meno completo <strong>di</strong> tutti i suoi pezzi e, quin<strong>di</strong>, i possibili errori, ma<br />

soprattutto ricostruire il processo <strong>di</strong> scheggiatura (in<strong>di</strong>viduare il metodo <strong>di</strong> débitage);<br />

questa ultima fase risulta essere molto importante soprattutto nel momento della<br />

sperimentazione, poiché solo ricreando le stesse con<strong>di</strong>zioni (stessa materia prima e<br />

stesso metodo <strong>di</strong> débitage) è possibile verificare la veri<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> un segno imputabile ad<br />

un errore <strong>di</strong> scheggiatura o meno.<br />

Dall’analisi del materiale archeologico è stata operata una selezione dei prodotti<br />

che mostravano le stimmate <strong>di</strong> uno o più errori: è stata rilevata la presenza <strong>di</strong> errori sul<br />

13,4% dell’intero insieme litico <strong>di</strong> Cà Belvedere <strong>di</strong> Monte Poggiolo; all’interno <strong>di</strong> questa<br />

percentuale per poco meno <strong>di</strong> un terzo si tratta <strong>di</strong> nuclei (26,4%), per il restante <strong>di</strong><br />

schegge (71,3%) (<strong>di</strong> cui il 5,6% calotte ) e débris (2,3%) (fig. 3.16).<br />

La maggior parte <strong>di</strong> questi viene dall’US 103 (89,8%), la quale insieme all’US 105 e<br />

all’US 111 è quella più ricca <strong>di</strong> materiale in assoluto (fig. 3.17).<br />

Innanzitutto è possibile notare che quello che risulta essere, tra i principianti, il<br />

primo errore in cui ci si imbatte, ovvero la scelta <strong>di</strong> una materia prima <strong>di</strong> cattiva qualità<br />

da sfruttare, si rinviene in percentuale molto bassa (17,9%): infatti nel momento in cui<br />

viene scelto un blocco <strong>di</strong> materia prima grezzo che presenti molti <strong>di</strong>fetti e fessurazioni<br />

interne, viene subito abbandonato, o dopo il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> una o due schegge (fig. 3.18), o<br />

nel caso in cui il blocco si frantumi in più pezzi con il primo e unico colpo.<br />

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