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Università degli Studi di Ferrara

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Cap. 7 Riparo Tagliente<br />

ultimi, gli elementi meno significativi. Inoltre, gli elementi a cran sono presenti fino al<br />

taglio 13 e sono completamente assenti i geometrici.<br />

Per quanto riguarda invece la seconda fase, che interessa i tagli dal 10 al 4, questa<br />

è caratterizzata da una maggiore presenza <strong>di</strong> dorsi e troncature, mentre le lame a dorso<br />

e i becchi si mantengono nelle stesse proporzioni della prima fase. E’ stata osservata la<br />

comparsa dei geometrici a partire dal taglio 10. La produzione è essenzialmente<br />

laminare e lamellare, con presenza <strong>di</strong> variabilità dovuta alle caratteristiche naturali della<br />

materia prima in questione: la selce della formazione del Tenno viene infatti scelta<br />

maggiormente per gran<strong>di</strong> lame spesse e schegge laminari, mentre la selce della Scaglia<br />

Rossa, essendo <strong>di</strong> grana più fine, è adatta ad un tipo <strong>di</strong> débitage laminare e lamellare<br />

(Fontana in Aspes, 2002).<br />

Un approccio tecnologico preliminare sull’insieme litico (livelli 16-11 e 10-4) <strong>di</strong><br />

Riparo Tagliente ha permesso <strong>di</strong> mettere in evidenza <strong>di</strong>versi schemi operativi adottati<br />

dagli scheggiatori epigravettiani (Montoya, 2004). I prodotti laminari e lamellari sono<br />

quantitativamente i meglio rappresentati, mentre le schegge laminari sono <strong>di</strong> minore<br />

importanza. I supporti a profilo rettilineo sono comuni a tutte le catene operative. Da un<br />

punto <strong>di</strong> vista generale, il débitage inizia da una parte interamente corticale, che<br />

interessa l’asse più lungo del volume del blocco. Grazie all’utilizzo della percussione<br />

<strong>di</strong>retta con percussore <strong>di</strong> pietra si passa all’apertura <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> percussione, per<br />

continuare con la messa in forma del nucleo da sfruttare. La gestione del nucleo è<br />

caratterizzata da un débitage unipolare. Inoltre, è stata osservata l’apertura <strong>di</strong> un<br />

secondo piano <strong>di</strong> percussione con la finalità <strong>di</strong> riparare la superficie <strong>di</strong> débitage. Non<br />

può, comunque, essere scartata l’ipotesi che l’apertura <strong>di</strong> questo secondo piano sia la<br />

risposta ad una riorganizzazione del débitage stesso.<br />

Inoltre nel sito sono state identificate delle aree <strong>di</strong> accumulazione <strong>di</strong> manufatti<br />

inizialmente pensate come “atelier de taille”, ma che a un più attento esame si sono in<br />

realtà rivelate come zone <strong>di</strong> accumulo rifiuti (Liagre, 2005): si tratta infatti <strong>di</strong> grosse aree<br />

d’accumulo dove mancano però delle caratteristiche ben precise che permetterebbero<br />

<strong>di</strong> asserire che il débitage fosse avvenuto in situ (ad esempio la bassa presenza <strong>di</strong> lame,<br />

obbiettivo principale della scheggiatura), mentre sono presenti invece tutte le altre fasi<br />

della catena operativa, nonché un gran numero <strong>di</strong> pezzi fratturati e blocchi testati.<br />

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