Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
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glio regionale e la Giunta regionale, nell’ambito <strong>del</strong>le rispettive competenze,<br />
in<strong>di</strong>viduino, con apposite <strong>del</strong>iberazioni, i servizi strumentali all’attività <strong>del</strong>la<br />
Regione esternalizzabili.<br />
Le restanti <strong>di</strong>sposizioni concernono contratti <strong>di</strong> servizio e <strong>di</strong>sposizioni<br />
finanziarie.<br />
Per un approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong>le tematiche qui esposte, si veda comunque<br />
la parte <strong>del</strong> lavoro de<strong>di</strong>cata alle agenzie.<br />
4. I poteri sostitutivi regionali<br />
L’art. 49 <strong>del</strong>lo Statuto sancisce che la Regione, nelle materie <strong>di</strong> propria<br />
competenza, possa, con legge, <strong>di</strong>sciplinare il potere sostitutivo da utilizzare<br />
nei casi <strong>di</strong> inerzia ovvero <strong>di</strong> inadempimento degli enti locali rispetto alle<br />
funzioni ad essi conferite.<br />
La legge regionale deve, in primis, stabilire i presupposti per l’esercizio<br />
<strong>di</strong> tale potere sostitutivo, assicurando adeguate garanzie nei confronti <strong>del</strong>l’ente<br />
locale. Titolare ne è la Giunta regionale che lo esercita nel rispetto <strong>del</strong><br />
<strong>principio</strong> <strong>di</strong> leale collaborazione e in maniera tale che l’ente sostituito possa<br />
adempiere, fino al momento <strong>del</strong>l’adozione <strong>del</strong> provve<strong>di</strong>mento, autonomamente<br />
al proprio incarico.<br />
4.1. I poteri sostitutivi in materia <strong>di</strong> vigilanza urbanistico-e<strong>di</strong>lizia<br />
La l.r. 15/2008, allo scopo <strong>di</strong> assicurare un or<strong>di</strong>nato sviluppo <strong>del</strong> territorio,<br />
la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le risorse ambientali, <strong>del</strong> paesaggio e <strong>del</strong> patrimonio<br />
culturale, detta norme in materia <strong>di</strong> vigilanza sull’attività urbanistico-e<strong>di</strong>lizia.<br />
In primis, per assicurare su tutto il territorio un’efficace e coor<strong>di</strong>nata<br />
attività <strong>di</strong> prevenzione e repressione <strong>del</strong>l’abusivismo urbanistico-e<strong>di</strong>lizio,<br />
la Regione promuove forme <strong>di</strong> collaborazione istituzionale, stipulando, in<br />
alcuni casi, convenzioni tra amministrazioni, enti ed organi statali, regionali<br />
e locali.<br />
In secondo luogo, la legge opera una <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> funzioni fra la Regione<br />
e gli enti locali, in particolare i comuni, anche se nella maggior parte<br />
dei casi titolare <strong>del</strong>le funzioni amministrative in materia è proprio la Regione<br />
alla quale, al fine <strong>di</strong> sostenere gli enti preposti alla vigilanza urbanisticoe<strong>di</strong>lizia<br />
nell’esercizio <strong>del</strong>le funzioni <strong>di</strong> propria competenza, spetta:<br />
– attivare servizi <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> assistenza tecnica, amministrativa e<br />
giuri<strong>di</strong>co-normativa in or<strong>di</strong>ne all’adozione degli atti <strong>di</strong> repressione <strong>del</strong>l’abusivismo<br />
previsti dalla legge;<br />
– concedere finanziamenti per l’organizzazione ed il potenziamento <strong>del</strong>le<br />
strutture degli enti locali, ivi compresi i municipi, preposte alla vigilanza;<br />
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