Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
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Sintesi <strong>del</strong> rapporto e considerazioni conclusive<br />
Antonio Ferrara - Alessandro Sterpa<br />
Dallo stu<strong>di</strong>o che abbiamo realizzato si evince un quadro <strong>del</strong>l’attuazione<br />
<strong>del</strong> <strong>principio</strong> <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà nell’or<strong>di</strong>namento regionale caratterizzato da<br />
un sostanziale immobilismo <strong>del</strong>le funzioni amministrative e da una declinazione<br />
<strong>del</strong> <strong>principio</strong> <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà non tanto in termini <strong>di</strong> spostamento <strong>del</strong>le<br />
funzioni amministrative e regolamentari, quanto, piuttosto in termini <strong>di</strong><br />
coinvolgimento (a vario titolo) <strong>del</strong> sistema degli enti locali nell’esercizio <strong>del</strong>le<br />
competenze regolamentari e amministrative regionali (pareri, accor<strong>di</strong>, partecipazione<br />
alla definizione <strong>del</strong>le scelte).<br />
Si tratta <strong>di</strong> un fenomeno che lungi dall’esaurirsi nell’esperienza laziale<br />
appare invece la conferma <strong>di</strong> un più generale trasformarsi <strong>del</strong>l’operatività<br />
<strong>del</strong> <strong>principio</strong> <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà in termini <strong>di</strong> “modalità <strong>di</strong> esercizio <strong>del</strong>la funzione”<br />
più che in termini <strong>di</strong> spostamento (verso il basso) <strong>di</strong> competenze.<br />
La classe politica regionale appare ancora troppo gelosa <strong>del</strong>le proprie<br />
competenze anche perché esse permettono <strong>di</strong> porre in essere, a <strong>di</strong>fferenza<br />
<strong>del</strong>la più ampia e generale legislazione, misure <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong>retto e più<br />
puntuale sul tessuto sociale regionale che, ricor<strong>di</strong>amolo, esprime i propri<br />
eletti in gran parte (a eccezione <strong>del</strong> listino regionale legato al presidente)<br />
con il voto <strong>di</strong> preferenza.<br />
Da questo punto <strong>di</strong> vista, gli enti regionali (in forma <strong>di</strong>fferenziata) sottraggono<br />
alla rete degli enti locali competenze a essi conferibili ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
118 <strong>del</strong>la Costituzione, in particolare in materia <strong>di</strong> turismo, sport, <strong>di</strong>fesa<br />
<strong>del</strong> suolo e ambiente.<br />
Lo strumento legislativo principale in materia <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà, ossia la<br />
l.r. n. 14 <strong>del</strong> 1999, adottata quando era vigente l’originario dettato costituzionale,<br />
appare superata e, anzi, rischia <strong>di</strong> essere fuorviante per l’amministrazione<br />
regionale. Essa necessita <strong>di</strong> un repentino e or<strong>di</strong>nato aggiornamento<br />
attraverso l’adozione <strong>di</strong> una nuova legge generale <strong>di</strong> conferimento<br />
<strong>del</strong>le funzioni regolamentari e amministrative regionali al sistema degli enti<br />
locali laziali.<br />
Appare evidente che questo percorso non può non risentire <strong>del</strong>la contestuale<br />
<strong>di</strong>scussione nazionale relativa all’attuazione <strong>del</strong>l’art. 119 <strong>del</strong>la Costituzione<br />
(federalismo fiscale) attraverso la <strong>del</strong>ega contenuta nella legge n. 42<br />
<strong>del</strong> 2009 e all’adozione <strong>del</strong>la Carta <strong>del</strong>le autonomie in fase <strong>di</strong> approvazione<br />
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