Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
merito all’attuazione e alle criticità, in collaborazione con le competenti amministrazioni,<br />
attraverso una relazione scritta. Di portata più ampia è la funzione<br />
svolta dalla Giunta, anche “avvalendosi” <strong>del</strong> Cal, attraverso due relazioni<br />
annuali: una sullo stato <strong>di</strong> salute dei detenuti, degli internati, ivi compresi<br />
i minori, e sul funzionamento dei servizi, e l’altra sullo stato <strong>del</strong>le iniziative,<br />
specificamente rivolte alla popolazione detenuta e internata, ivi compresi<br />
i minori, in<strong>di</strong>cando l’entità e l’origine <strong>del</strong>le risorse utilizzate ed evidenziando<br />
i problemi rilevati nel corso <strong>del</strong>le attività svolte.<br />
Sono invece previsti protocolli <strong>di</strong> intesa, tra la Regione e i competenti<br />
organi <strong>di</strong> vertice a livello regionale e <strong>del</strong>la giustizia minorile, nei quali vengono<br />
definiti i reciproci impegni per migliorare lo stato <strong>di</strong> salute <strong>del</strong>la popolazione<br />
detenuta.<br />
Sono previste forme <strong>di</strong> collaborazione, tra enti locali e Regione, su iniziative<br />
relative alla formazione professionale negli istituti. Gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
programma tra Regione ed ente locale sono invece lo strumento prescelto<br />
per definire le modalità <strong>di</strong> collaborazione in materia <strong>di</strong> personale assunto<br />
(educatori, me<strong>di</strong>atori culturali, psicologi, assistenti sociali) dagli enti locali,<br />
su specifici finanziamenti erogati dalla Regione, sulla base <strong>di</strong> piani <strong>di</strong> intervento<br />
elaborati dagli enti locali e le <strong>di</strong>rezioni degli istituti penitenziari. Intercorrono<br />
invece <strong>del</strong>le convenzioni tra Regione e istituti penitenziari, per l’impiego<br />
<strong>di</strong> personale alle <strong>di</strong>pendenze dei comuni.<br />
In quest’ambito, la legge finanziaria <strong>del</strong> 2007 (l.r. n. 4/2006 art. 126)<br />
prevede lo strumento <strong>del</strong>la convenzione 16 , tra enti locali e amministrazioni<br />
penitenziarie, per <strong>di</strong>sciplinare interventi mirati a mitigare lo stato <strong>di</strong> detenzione<br />
<strong>del</strong>le madri con figli <strong>di</strong> età inferiore a 3 anni, al fine <strong>di</strong> consentire,<br />
l’inserimento <strong>di</strong> tali soggetti nelle case-famiglia gestite dai comuni, in alternativa<br />
alla detenzione in istituti <strong>di</strong> pena, nonché la frequentazione quoti<strong>di</strong>ana<br />
degli asili nido comunali.<br />
La legge <strong>di</strong> settore prevede una duplice copertura finanziaria, <strong>di</strong>stinguendo<br />
tra servizi e interventi <strong>di</strong> tipo sanitario, per il quali prevede un apposito<br />
capitolo <strong>di</strong> spesa denominato “Finanziamento <strong>del</strong> servizio sanitario penitenziario<br />
regionale”, e altri interventi per i quali è previsto un capitolo <strong>di</strong><br />
spesa denominato “Interventi a sostegno dei <strong>di</strong>ritti dei detenuti nel Lazio”.<br />
Il mo<strong>del</strong>lo che emerge è quello in cui la Regione detiene saldamente le<br />
funzioni <strong>di</strong> programmazione, coor<strong>di</strong>namento e controllo, senza forme <strong>di</strong> <strong>del</strong>ega<br />
o trasferimento agli enti locali.<br />
Tuttavia, sono previste <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> collaborazione, in cui la Regione<br />
si pone come una sorta <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atore tra istituti penitenziari ed enti locali,<br />
utilizzando varie modalità e strumenti, che vanno dall’accordo <strong>di</strong> programma,<br />
all’intesa, alla convenzione.<br />
16 L’Ufficio <strong>del</strong> garante <strong>del</strong>le persone private <strong>del</strong>la libertà personale è autorizzato a stipulare<br />
un’apposita convenzione con i comuni e l’amministrazione penitenziaria.<br />
235