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Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL

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Occorre subito chiedersi quale sia la portata <strong>del</strong>la previsione costituzionale<br />

relativa alla <strong>di</strong>sciplina statutaria <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>le autonomie locali, in modo<br />

da definire gli spazi <strong>di</strong> intervento <strong>del</strong> legislatore e <strong>del</strong>lo Statuto regionali.<br />

Per quanto attiene alla <strong>di</strong>sciplina statutaria riguardo al Consiglio <strong>del</strong>le<br />

autonomie locali, l’attribuzione <strong>di</strong> competenza contenuta nell’art. 123, comma<br />

quarto, Cost. in<strong>di</strong>vidua sicuramente una riserva <strong>di</strong> statuto. Ne segue che<br />

la regolazione regionale <strong>del</strong>l’organo in esame dovrà essere allocata necessariamente<br />

nello Statuto regionale, essendo quin<strong>di</strong> insufficiente una <strong>di</strong>sciplina<br />

unicamente legislativa (come quella prevista nelle Regioni italiane prima<br />

<strong>del</strong>l’entrata in vigore <strong>del</strong>la legge cost. n. 3 <strong>del</strong> 2001).<br />

La riforma ha sancito a carico dei legislatori statutari l’inderogabile obbligo<br />

giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> dettare una apposita regolamentazione <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>le autonomie<br />

locali. Mentre la previsione dei precedenti organi <strong>di</strong> raccordo era realizzata<br />

tramite <strong>di</strong>sciplina legislativa, ora la regolazione regionale <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>le<br />

autonomie locali deve essere allocata esclusivamente nello Statuto regionale.<br />

Circa la natura <strong>del</strong>la riserva in questione, occorre chiedersi se qualificarla<br />

come assoluta o relativa.<br />

Appare <strong>di</strong>fficile configurarla come assoluta, anche considerata la notevole tecnicità<br />

<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> profili, come ad es. il sistema <strong>di</strong> elezione <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>le autonomie.<br />

Se è dunque preferibile ricostruire la riserva <strong>di</strong> statuto sul punto in esame come relativa,<br />

rimane il fatto che le <strong>di</strong>sposizioni statutarie in materia – a meno <strong>di</strong> non svuotare<br />

<strong>del</strong> tutto <strong>di</strong> senso la prescrizione <strong>di</strong> cui all’art. 123, comma quarto, Cost. – dovranno regolare<br />

l’organo in questione in maniera sufficientemente compiuta, in<strong>di</strong>viduandone la<br />

composizione, le funzioni e le regole fondamentali <strong>di</strong> funzionamento. C’è poi da chiedersi<br />

se una eventuale <strong>di</strong>sciplina ulteriore possa essere adottata con legge or<strong>di</strong>naria regionale,<br />

o se essa, viceversa, non debba essere rimessa ad un atto adottato con la partecipazione<br />

degli enti locali chiamati a comporre il Consiglio <strong>del</strong>le autonomie locali 4 .<br />

La fonte statutaria è tenuta a contenere i principi fondamentali <strong>di</strong> organizzazione<br />

e funzionamento <strong>del</strong> Consiglio, tuttavia rimane a ciascuna Regione<br />

largo margine nella determinazione sia <strong>del</strong>la sua composizione che dei suoi<br />

compiti, per questo l’integrazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina legislativa è necessaria.<br />

In ogni caso, si tratta <strong>di</strong> un organo costituzionalmente necessario.<br />

Il primo effetto <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sposizione costituzionale “lo Statuto <strong>di</strong>sciplina il Consiglio<br />

<strong>del</strong>le autonomie locali” è la trasformazione in contenuto necessario <strong>di</strong> quello<br />

che in precedenza era un mero contenuto eventuale <strong>del</strong>lo Statuto regionale. Se<br />

prima <strong>del</strong>l’entrata in vigore <strong>del</strong>la l. cost. n. 3 <strong>del</strong> 2001 le Regioni potevano introdurre<br />

nei loro Statuti il Consiglio <strong>del</strong>le autonomie locali, dopo il 18 ottobre 2001<br />

esse debbono farlo 5 .<br />

4 M. OLIVETTI, Nuovi Statuti e forma <strong>di</strong> governo <strong>del</strong>le regioni: verso le Costituzioni regionali,<br />

il Mulino, Bologna 2002, p. 367.<br />

5 T. GROPPI, Un nuovo organo regionale costituzionalmente necessario. Il Consiglio <strong>del</strong>le<br />

autonomie locali, cit., p. 1070.<br />

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