Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
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I rapporti tra la legge regionale e la normativa <strong>di</strong> riferimento possono essere<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo:<br />
a) la l.r. abroga precedente <strong>di</strong>sciplina regionale in quanto la Regione era già<br />
prima <strong>del</strong> 2001 competente in materia;<br />
b) la l.r. abroga precedente <strong>di</strong>sciplina statale in quanto la materia, prima <strong>di</strong><br />
competenza legislativa statale, è <strong>di</strong>venuta – con la legge cost. n. 3 <strong>del</strong><br />
2001 – <strong>di</strong> competenza concorrente o residuale regionale;<br />
c) la l.r. si rapporta alla legge quadro statale in quanto si tratta <strong>di</strong> materia <strong>di</strong><br />
legislazione concorrente.<br />
Va detto che, con riguardo ai riferimenti normativi, essi costituiscono il<br />
dato necessario a valutare se, dopo il 2001 (entrata in vigore <strong>del</strong>la legge cost.<br />
n. 3), la Regione ha:<br />
– ampliato le funzioni amministrative locali;<br />
– lasciato inalterate le funzioni amministrative locali;<br />
– ridotto le funzioni amministrative locali.<br />
In merito alle leggi e ai regolamenti regionali <strong>del</strong> quinquennio 2001-<br />
2005 si è fatto presente che, nell’analisi <strong>di</strong> tali atti, si è dovuto tener conto<br />
<strong>del</strong>le principali fonti, statali e regionali, che <strong>di</strong>sciplinano il conferimento<br />
<strong>del</strong>le funzioni a Regioni ed enti locali, in particolare il decreto legislativo<br />
112/1998 e, in ambito regionale, la legge regionale n. 14/1999 recante “Organizzazione<br />
<strong>del</strong>le funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione<br />
<strong>del</strong> decentramento amministrativo”, nonché le specifiche leggi <strong>di</strong> settore.<br />
Da notare che la necessità <strong>di</strong> rapportarsi anche alle norme primarie statali<br />
è stata prodotta dall’applicazione <strong>del</strong> <strong>principio</strong> <strong>di</strong> continuità per cui, dopo<br />
la riforma costituzionale <strong>del</strong> 2001, nei settori che prima erano <strong>di</strong> competenza<br />
legislativa statale e dopo sono <strong>di</strong>venuti <strong>di</strong> competenza legislativa regionale<br />
(concorrente ovvero residuale) la base <strong>di</strong> partenza per misurare la crescita,<br />
la riduzione o la conservazione <strong>del</strong> grado <strong>di</strong> decentramento amministrativo.<br />
Inoltre, si evidenzia l’importanza <strong>di</strong> quelle funzioni che lo Stato attribuisce<br />
alle Regioni e che, a loro volta, possono conferire agli enti locali.<br />
Nel corso <strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong>le singole leggi si è avuta cura <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gli<br />
eventuali poteri sostitutivi (tale <strong>di</strong>sciplina si presta a una lettura <strong>di</strong> tipo trasversale<br />
e può offrire una chiave <strong>di</strong> lettura sulle modalità <strong>di</strong> conferimento<br />
<strong>del</strong>le funzione), <strong>di</strong> definire la tipologia <strong>del</strong>le funzioni in<strong>di</strong>viduate, <strong>di</strong> segnalare<br />
se la legge non prevede nessun tipo <strong>di</strong> conferimento o <strong>di</strong> <strong>del</strong>ega <strong>del</strong>le funzioni.<br />
Assodate le questioni metodologiche si è passati a ripartire il lavoro all’interno<br />
<strong>del</strong> gruppo.<br />
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