Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL
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– cambiamento climatico;<br />
– natura e bio<strong>di</strong>versità;<br />
– ambiente e salute;<br />
– risorse naturali e gestione dei rifiuti.<br />
L’azione comunitaria è quin<strong>di</strong> un’azione complessa, che ricopre tutti gli<br />
ambite tra<strong>di</strong>zionalmente ricompresi nella nozione <strong>di</strong> ambiente quali l’inquinamento<br />
atmosferico, acustico ed elettromagnetico, la tutela <strong>del</strong>le acque,<br />
l’energia, la protezione <strong>del</strong>la natura, la gestione dei rifiuti la valutazione <strong>di</strong><br />
impatto ambientale e la responsabilità per danno ambientale.<br />
Tra le principali fonti comunitarie si possono ricordare la <strong>di</strong>rettiva<br />
2004/35 in materia <strong>di</strong> responsabilità ambientale, la <strong>di</strong>rettiva 2003/87 in materia<br />
<strong>di</strong> scambio <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> emissione dei gas serra, la <strong>di</strong>rettiva 2003/4 in<br />
materia <strong>di</strong> accesso alle informazioni ambientali, la <strong>di</strong>rettiva 2008/99 in materia<br />
<strong>di</strong> tutela penale <strong>del</strong>l’ambiente, la <strong>di</strong>rettiva 85/337, mo<strong>di</strong>ficata da ultimo<br />
dalla <strong>di</strong>rettiva 2003/35, in materia <strong>di</strong> Via alla quale si aggiunge la <strong>di</strong>rettiva<br />
2001/42 che ha introdotto la Vas.<br />
Come si evince già a una semplice lettura, l’Unione europea interviene<br />
in maniera completa in campo ambientale; ciò comporta che l’intervento <strong>del</strong><br />
legislatore interno, sia statale che regionale, è fortemente con<strong>di</strong>zionato dalla<br />
normativa comunitaria che si impone quin<strong>di</strong> come quadro comune per<br />
l’azione dei singoli stati in materia ambientale.<br />
1.3. Il quadro normativo statale e regionale in materia <strong>di</strong> protezione<br />
<strong>del</strong>l’ambiente e aree naturali protette<br />
In questo quadro, occorre dare brevemente atto dei principali interventi<br />
normativi susseguitisi in materia ambientale attraverso la ricognizione dei<br />
quali è possibile ricostruire il riparto <strong>di</strong> funzioni amministrative in materia,<br />
fondamentale per capire in maniera coerente le reali capacità <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
<strong>del</strong> regionalismo in senso sussi<strong>di</strong>ario.<br />
L’organizzazione amministrativa statale ha risentito a lungo <strong>del</strong>le incertezze<br />
circa la perimetrazione <strong>del</strong>la materia “ambiente”. E infatti, il Ministero<br />
<strong>del</strong>l’Ambiente è stato istituito solo con la legge n. 349/1986. In precedenza,<br />
le funzioni relative all’ambiente erano svolte da numerose amministrazioni,<br />
ognuna per la parte <strong>di</strong> propria competenza materiale (lavori pubblici,<br />
agricoltura, beni culturali, sanità, ecc.); è bene specificare che per alcune<br />
<strong>di</strong> queste materie, quali ad esempio la tutela dagli inquinamenti, il<br />
d.P.R. n. 616/1977 aveva previsto alcuni trasferimenti o <strong>del</strong>eghe <strong>di</strong> funzioni<br />
alle Regioni (ve<strong>di</strong> artt. 101-105). Successivamente all’istituzione <strong>del</strong> Ministero<br />
lo Stato ha potuto organizzare in maniera compiuta anche i rapporti<br />
con le Regioni e gli enti locali negli anni successivi. Anche la materia am-<br />
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