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Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL

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tuazione locale alle politiche aziendali e <strong>di</strong> organizzare l’assistenza territoriale<br />

<strong>di</strong>retta o funzionale. L’incarico <strong>di</strong> responsabile <strong>del</strong> <strong>di</strong>stretto è attribuito al<br />

<strong>di</strong>rettore generale <strong>del</strong>l’Asl competente per territorio, previo parere <strong>del</strong>la<br />

Conferenza locale per la sanità, che è composta dai sindaci dei comuni compresi<br />

nel comprensorio socio-sanitario.<br />

Il quadro che si <strong>del</strong>inea in questo ambito è quello <strong>di</strong> un assetto <strong>di</strong> competenze<br />

fortemente accentrato a livello regionale, con la Regione che esercita<br />

in via <strong>di</strong>retta poteri <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> sostituzione e in via in<strong>di</strong>retta,<br />

per il tramite dei suoi enti strumentali (Asl, Irccs), molte <strong>del</strong>le funzioni<br />

<strong>di</strong> volta in volta attribuite dalle leggi.<br />

Agli enti locali, o ai soggetti <strong>del</strong> terzo settore – con riguardo alla Consulta<br />

regionale per la salute mentale – residua un ruolo marginale, <strong>di</strong> tipo<br />

meramente consultivo. Si segnala, in particolare, un caso <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà<br />

“ascensionale” previsto dalla l.r. n. 30 <strong>del</strong> 2008: i comuni, infatti, sono<br />

chiamati a <strong>del</strong>egare alle Asl le funzioni socio-assistenziali che incidono sul<br />

servizio <strong>di</strong> teletrasporto. Più in generale ai Comuni viene solo data la possibilità<br />

<strong>di</strong> sottoscrivere con le Asl e le province appositi accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> programma<br />

per la gestione decentrata <strong>del</strong> Caud, peraltro sulla base <strong>del</strong>le <strong>di</strong>rettive<br />

stabilite dalla Regione.<br />

Sul secondo versante, relativo agli interventi che hanno una finalità <strong>di</strong><br />

prevenzione lato sensu, si segnala anzitutto la l.r. 6 novembre 2006, n. 15, recante<br />

“Disposizioni urgenti in materia <strong>di</strong> organismi geneticamente mo<strong>di</strong>ficati”.<br />

In base a essa la Regione vieta sul suo territorio la coltivazione e<br />

l’allevamento <strong>di</strong> ogm e consente emissioni <strong>di</strong> ogm solo a fini sperimentali in<br />

“ambiente chiuso e confinato”, nozione la cui definizione viene rimessa ad<br />

apposito regolamento. È altresì stabilito un generale <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> somministrazione<br />

<strong>di</strong> ogm nelle mense <strong>di</strong> scuole, ospedali, uffici regionali, provinciali, comunali<br />

e dei rispettivi enti <strong>di</strong>pendenti.<br />

Nei confronti <strong>di</strong> province e comuni interessati è previsto solo un obbligo<br />

<strong>di</strong> informazione da parte <strong>del</strong>la Regione in relazione alle autorizzazioni per le<br />

emissioni <strong>di</strong> ogm a fini sperimentali. Le province e i comuni provvedono poi<br />

a <strong>di</strong>vulgare tali informazioni anche attraverso l’affissione nei rispettivi albi.<br />

La vigilanza e il controllo sul rispetto <strong>del</strong>la legge viene affidata all’Agenzia<br />

regionale per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura (Arsial).<br />

Finalità <strong>di</strong> prevenzione ispirano anche la legge con cui la Regione garantisce<br />

che nei servizi <strong>di</strong> ristorazione collettiva per minori, nelle scuole, nei reparti<br />

ospedalieri e negli istituti per minori sia utilizzata una percentuale non<br />

inferiore al 50 per cento <strong>di</strong> prodotti tipici e biologici 5 . Per l’acquisto <strong>di</strong> tali<br />

Cost., in relazione al contrasto con il <strong>principio</strong> fondamentale <strong>del</strong> “coor<strong>di</strong>namento <strong>del</strong>la finanza<br />

pubblica”.<br />

5 L.r. 6 aprile 2009, n. 10, recante “Disposizioni in materia <strong>di</strong> alimentazione consapevole<br />

e <strong>di</strong> qualità nei servizi <strong>di</strong> ristorazione collettiva per minori”.<br />

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