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Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL

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<strong>del</strong>le previsioni normative alle rilevanti finalità che si propone <strong>di</strong> realizzare,<br />

non si può in ogni caso far a meno <strong>di</strong> rilevare l’eccessiva minuziosità <strong>del</strong>la<br />

<strong>di</strong>sciplina che, in molti casi, avrebbe potuto limitarsi a prevedere pochi e<br />

chiari principi in materia, lasciando più ampio spazio a successivi interventi<br />

regolamentari (ma anche a specifici provve<strong>di</strong>menti amministrativi) che sono<br />

invece limitati ad alcune ipotesi <strong>di</strong> <strong>del</strong>egificazione in materia <strong>di</strong> prevenzione<br />

<strong>di</strong> rischio sismico (art. 27, comma primo) e alla previsione <strong>di</strong> un regolamento<br />

per la <strong>di</strong>sciplina dei criteri <strong>di</strong> attuazione e gestione degli interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

residenziale sociale. Per quel che invece rileva ai fini <strong>del</strong>la presente indagine,<br />

con riferimento all’attuazione <strong>del</strong> <strong>principio</strong> <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà, ai comuni<br />

sono attribuiti solo alcuni compiti specifici che riguardano ad esempio,<br />

come già rilevato, la possibilità <strong>di</strong> ridurre <strong>del</strong> 30% il contributo dovuto in riferimento<br />

agli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria nel caso <strong>di</strong> interventi<br />

<strong>di</strong> ampliamento ovvero <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione che riguar<strong>di</strong>no<br />

la prima casa; la possibilità <strong>di</strong> adottare programmi integrati per il ripristino<br />

ambientale e per il rior<strong>di</strong>no urbano <strong>del</strong>le periferie; la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong>la<br />

composizione e <strong>del</strong> funzionamento <strong>del</strong>le commissioni istituite per garantire<br />

il passaggio da casa a casa; la possibilità <strong>di</strong> aumentare la previsione e<strong>di</strong>ficatoria,<br />

ecc. In altre ipotesi, peraltro limitate, si prevedono forme <strong>di</strong> partecipazione<br />

degli enti locali alle attività regionali. È questa l’ipotesi ad esempio<br />

<strong>del</strong>la previsione in base alla quale la Regione promuove sul proprio territorio<br />

l’e<strong>di</strong>lizia residenziale sociale con il concorso degli enti locali e <strong>di</strong> una serie<br />

<strong>di</strong> altri soggetti anche privati; oppure quando la Regione pre<strong>di</strong>spone il programma<br />

<strong>di</strong> interventi per l’e<strong>di</strong>lizia residenziale sociale tenendo conto <strong>del</strong>le<br />

necessità segnalate dai comuni definiti ad alta tensione abitativa; ovvero<br />

quando la Regione promuove, d’intesa con i comuni interessati, il censimento<br />

<strong>del</strong>le realtà <strong>di</strong> emergenza alloggiativa. Si tratta <strong>di</strong> un eventuale inserimento<br />

degli enti locali nei processi decisionali regionali le cui modalità <strong>di</strong> attuazione<br />

sono però completamente lasciate alla volontà <strong>del</strong>la Regione. Non va<br />

<strong>di</strong>menticato tuttavia che la legge in esame si inserisce nel contesto <strong>di</strong> un’intesa<br />

che ha visto la partecipazione <strong>di</strong> Stato, Regioni ed enti locali ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

8, comma sesto, <strong>del</strong>la legge n. 131 <strong>del</strong> 2003 nella fase precedente l’elaborazione<br />

<strong>del</strong>le singole leggi regionali. Il ruolo <strong>del</strong>l’ente locale, se quin<strong>di</strong> appare<br />

per un verso limitato all’attuazione <strong>di</strong> alcuni specifici compiti in<strong>di</strong>viduati<br />

in questa sede dal legislatore regionale, può essere recuperato nella fase<br />

che precede e con<strong>di</strong>ziona la successiva attività normativa nell’ambito <strong>del</strong>la<br />

stipulazione <strong>di</strong> intese in sede <strong>di</strong> Conferenza unificata.<br />

3.1.3. Architettura sostenibile e bioe<strong>di</strong>lizia<br />

Un altro ambito <strong>di</strong> intervento <strong>del</strong> legislatore regionale collocabile tra le<br />

<strong>di</strong>scipline organiche e programmatiche in materia <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia è la legge n. 6<br />

<strong>del</strong> 2008 relativa a “<strong>di</strong>sposizioni regionali in materia <strong>di</strong> architettura sosteni-<br />

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