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Primo Rapporto sull'applicazione del principio di sussidiarietà - CAL

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competente, dai presidenti <strong>del</strong>le province e <strong>del</strong>le Cciaa, dal presidente <strong>del</strong>l’Arsial,<br />

da quello <strong>del</strong> Comitato regionale utenti e consumatori, da un rappresentante<br />

<strong>del</strong>le capitanerie <strong>di</strong> porto, da alcuni <strong>di</strong>rigenti regionali e da rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le associazioni e organizzazioni professionali e sindacali <strong>del</strong><br />

settore; l’istituzione dei <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca (a seguito <strong>di</strong> proposta al Ministero<br />

<strong>del</strong>le Politiche agricole e forestali) da parte <strong>del</strong>la Giunta regionale; l’istituzione<br />

– presso ogni <strong>di</strong>stretto – <strong>del</strong>la “commissione consultiva locale per la<br />

pesca e l’acquacoltura”, al fine <strong>di</strong> favorire «la concertazione con le forze sociali,<br />

economiche, con le organizzazioni sindacali e le Cciaa» e il coor<strong>di</strong>namento<br />

«tra soggetti pubblici e privati che operano nel settore <strong>del</strong>la pesca e<br />

<strong>del</strong>l’acquacoltura». È prevista l’istituzione <strong>di</strong> un apposito marchio regionale<br />

“Prodotti ittici <strong>del</strong> Lazio” (la concessione e l’uso <strong>del</strong> quale vanno <strong>di</strong>sciplinati<br />

con regolamento regionale) e la promozione e organizzazione da parte<br />

<strong>del</strong>le Regione <strong>di</strong> campagne <strong>di</strong> educazione alimentare. La Regione, avvalendosi<br />

<strong>del</strong>l’Arsial svolge «il monitoraggio <strong>del</strong>la salubrità <strong>del</strong>l’ecosistema marino<br />

<strong>del</strong>le aree costiere <strong>del</strong> Lazio», definendo con regolamento «i parametri<br />

per la certificazione dei livelli <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong>le acque». La Giunta regionale<br />

con propria <strong>del</strong>iberazione in<strong>di</strong>vidua e <strong>del</strong>imita “i siti costieri riparati” (nei<br />

quali la legge stabilisce un limite massimo <strong>di</strong> concessioni <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> acquacoltura);<br />

inoltre – sempre con propria <strong>del</strong>iberazione – determina<br />

l’elenco <strong>del</strong>le “specie allevate” negli impianti <strong>di</strong> acquacoltura. Solo nel regolamento<br />

– a proposito <strong>del</strong>la eventuale <strong>del</strong>ocalizzazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> acquacoltura<br />

esistenti – viene accennato che la Regione <strong>di</strong>spone «anche me<strong>di</strong>ante<br />

il coinvolgimento degli enti locali interessati ed altri enti eventualmente<br />

coinvolti».<br />

La legge prevede poi un “piano annuale per la pesca e l’acquacoltura”<br />

pre<strong>di</strong>sposto – sentito il Tavolo blu – dalla Giunta regionale che poi lo adotta.<br />

Il piano è fondamentalmente <strong>di</strong>retto a ripartire le risorse finanziarie <strong>di</strong>sponibili<br />

per il settore «per ambiti tematici e territoriali <strong>di</strong> intervento, con riferimento<br />

ai <strong>di</strong>stretti <strong>di</strong> pesca». Con il piano vengono specificati gli interventi<br />

– si tratta dei contributi per iniziative e investimenti previsti più puntualmente<br />

dagli artt. 8, 9 e 10 <strong>del</strong>la legge – la cui attuazione è riservata alla<br />

Regione e quelli ai quali provvedono altri soggetti come «gli enti locali, gli<br />

istituti <strong>di</strong> ricerca pubblici e privati, le autonomie funzionali e l’Arsial», prosegue<br />

la legge, «anche attraverso apposite convenzioni, contratti o accor<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> programma, progetti pilota».<br />

Viene istituito un apposito fondo <strong>di</strong> rotazione “PMI-Pesca e acquacoltura”.<br />

c) Pesca nelle acque interne.<br />

L’art. 11 <strong>del</strong>la l.r. omnibus <strong>di</strong> settore n. 1 <strong>del</strong> 2009 <strong>di</strong>sciplina la redazione<br />

<strong>del</strong>la carta ittica che costituisce riferimento tecnico per l’adozione dei programmi<br />

e regolamenti provinciali <strong>di</strong> settore e <strong>del</strong>le azioni previste dal piano<br />

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