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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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La Politica <strong>del</strong>le Donne<br />

L’iniziativa curata dalla Casa <strong>del</strong>le donne di Viareggio e dal Centro Donna di Lucca ha voluto offrire un<br />

momento di riflessione ed approfondimento sull’agire politico femminile oggi: in quali luoghi, con quali<br />

forme e modi, con quali risultati, contro quali resistenze e difficoltà?<br />

Partendo dalla condivisione che politica è “amore e cura <strong>del</strong> bene comune e arte <strong>del</strong>lo stare insieme”, come<br />

diceva Simone Weil, le partecipanti al Campus <strong>del</strong>le donne, forti e ricche di percorsi e pratiche preesistenti e<br />

differentemente caratterizzati, si sono interrogate ed hanno convenuto che trama fondante sulla quale<br />

possono intrecciarsi e divenire fertili tutte le diversità, è il riconoscimento <strong>del</strong>la differenza di genere. Tale<br />

riconoscimento porta ad un agire politico la cui modalità principale è il partire da sé, dai propri bisogni e<br />

desideri, per produrre modificazioni in se stesse e nella realtà attraverso la pratica <strong>del</strong>le relazioni. Una pratica<br />

che consiste nel rapporto reale di corpi femminili e che permette la comunicazione tra le diverse soggettività,<br />

tra i movimenti, tra donne di differenti classi sociali, etnie, culture, religioni.<br />

Riconosciuto il valore fondante <strong>del</strong>la soggettività sessuata e la necessità di svelare la pretesa neutralità dei<br />

saperi e <strong>del</strong>le politiche, vogliamo sottolineare che il punto di vista femminile è indispensabile a permettere<br />

una visione <strong>del</strong> mondo che tenga conto <strong>del</strong>l’esistenza libera di donne e uomini che, a partire dalla loro<br />

relatività, possono incontrarsi in uno scambio vero e fertile. Questa è la base indispensabile per un autentico<br />

nuovo incontro di culture in cui poter rinominare il soggetto femminile tramite parole nuove.<br />

Infine considerate le profonde connessioni tra l’agire politico locale e le politiche internazionali, non<br />

potevamo non scegliere di prendere in considerazione realtà tragiche in cui la condizione femminile è negata<br />

fino alla soppressione <strong>del</strong> corpo (apartheid di genere in Afghanistan).<br />

Ed allora la marcia mondiale <strong>del</strong>le donne (ottobre 2000), alla quale noi abbiamo aderito, una marcia<br />

simbolica che vuole “le donne libere da guerre, violenze e povertà”, è un modo per rendere visibile la nostra<br />

presenza forte e propositiva contro i processi di globalizzazione economica che si intrecciano con le forme di<br />

un potere politico sempre più concentrato nelle mani di pochi e lontano dai bisogni di donne e uomini.<br />

La marcia vuole essere una risposta visibile <strong>del</strong>la forza <strong>del</strong>le donne alle varie forme di oppressione politica<br />

che si manifestano nel lontano e nel vicino e contro le quali è possibile trovare, nella considerazione <strong>del</strong>le<br />

diversità, un incontro ed uno scambio tra donne <strong>del</strong> sud e <strong>del</strong> nord, tra native e migranti, per produrre reali<br />

modificazioni <strong>del</strong>l’esistente.<br />

Il Lavoro<br />

Il lavoro quà e là; la costruzione dei curriculum di formazione, di lavoro, di esperienze spendibili; il sogno e<br />

gli scogli su cui si infrange; il lavoro di cura sempre e comunque; il lavoro associativo scelta politica e<br />

metodo di vita; il ritorno.<br />

Sono stati questi i temi intorno a cui si sono svolte le 28 interviste somministrate ad altrettante donne<br />

immigrate sulla collocazione <strong>del</strong> lavoro nelle loro esperienze migratorie, ma anche i nodi più fecondi su cui<br />

lavorare per indirizzare nuove politiche per la cittadinanza e il lavoro.<br />

Percorsi femminili complessi che si possono leggere attraverso curriculum ricchi e trasversali che intrecciano<br />

esperienze di lavoro e di formazione ma anche modi di formarsi e di apprendere differenti con esperienze<br />

specifiche di autonomia che introducono nella propria formazione saperi e saper fare che normalmente, qui<br />

in occidente, non sono considerati parte di un curriculum formativo.<br />

Dietro ad ogni donna che emigra si legge il ruolo sociale femminile e le sue prescrizioni in quel contesto dato<br />

ma anche la relazione tra ruolo <strong>del</strong>le donne, lavoro, costruzione <strong>del</strong>l’identità e di specifiche modalità di stare<br />

al mondo.<br />

Là dove lo Stato è stato onnipresente, gli studi superiori, l’Università, il lavoro produttivo facevano parte di<br />

una pianificazione strutturata all’esterno <strong>del</strong>la persona, qualcosa di simile al destino che però non sempre<br />

raggiungeva tutte le donne in altri paesi con altri mo<strong>del</strong>li di sviluppo. Il “lavoro” si presenta meno come<br />

istituzione ma piuttosto come attività, fonte di reddito, relazioni, autonomia.., ecc. come se il lavoro fosse<br />

“incastonato nella vita” anche quando si privilegia il fatto che è fonte di reddito, strumento per sopperire alle<br />

difficoltà e alle mancanze, entra nella strategia <strong>del</strong>la vivenza, <strong>del</strong>lo stare al mondo. Condizioni sempre più<br />

pesanti costringono ad arrangiamenti, scarsa retribuzione… ma il distacco tra il lavoro e la famiglia, tra il<br />

lavoro e le relazioni… tra il lavoro e altro è meno costrittivo.<br />

Nascere e vivere in molti paesi <strong>del</strong> sud implica avere una notevole capacità d’intraprendere, significa avere<br />

esperienze di cura, soprattutto dei bambini e degli anziani, aver fatto <strong>del</strong> piccolo commercio, <strong>del</strong>le lotterie<br />

clandestine, le forme di risparmio che gli africani chiamano tontine ed in India ciatpan; studiare in questi<br />

paesi significa aver una grande spinta verso lo sviluppo proprio e familiare; implica aver fatto dei patti con<br />

gli altri componenti <strong>del</strong>la famiglia, alleanza, collaborazione, competizione, complicità.<br />

E nella emigrazione? la traiettoria è segnata.<br />

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