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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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– 27 luglio, “Le memorie e le identità locali”, conduce Annamaria Rivera, relazioni di Pietro Clemente,<br />

Mimmo Boninelli e Giovanni Contini; a seguire “La memoria negata, l’identità ferita”, relazioni di Leonardo<br />

Paggi, Marco Revelli, Pulika Calzini.<br />

– 28 luglio, “Metodi e strategie per una ricerca dialogica”, conduce Annamaria Rivera, relazione di Gigi<br />

Perrone; a seguire “Le pratiche <strong>del</strong> corpo. L’esperienza <strong>del</strong> Centro Frantz Fanon di Torino”, relazione di<br />

Roberto Beneduce. Nella serata elaborazione e stesura di un documento.<br />

– 29 luglio (fino alle ore 13.00), conclusione <strong>del</strong> campus coordinata da Annamaria Rivera. Relazione finale e<br />

stesura definitiva di un documento conclusivo.<br />

La sera, il campus nel suo insieme si trasferisce in alcune situazioni <strong>del</strong>l’area, per incontrarsi: il 24 luglio,<br />

con la casa <strong>del</strong> popolo di Mercatale (Bucine); il 25 luglio, con il centro interculturale di Terranuova<br />

Bracciolini; il 26 luglio, con il “campus sulle culture <strong>del</strong>la parola e <strong>del</strong>la scrittura” a Pieve Santo Stefano; il<br />

27 luglio, con il centro interculturale di Civitella Val di Chiana.<br />

Le/i partecipanti<br />

Le/i partecipanti sono responsabili di strutture (centri di documentazione, archivi, istituti di ricerca,<br />

associazioni) che operano in <strong>Toscana</strong> sul terreno <strong>del</strong>la valorizzazione <strong>del</strong>la memoria e <strong>del</strong>la didattica <strong>del</strong>la<br />

storia. Le/i partecipanti sono individuate/i dal coordinamento scientifico <strong>del</strong> campus, espressione <strong>del</strong>l’Istituto<br />

Ernesto De Martino (Ivan Della Mea) e <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong> (Gian Bruno Ravenni). All’incontro<br />

conclusivo sull’Amiata (10-13 agosto) partecipano 4 rappresentanti <strong>del</strong>l’Istituto Ernesto De Martino.<br />

I centri interculturali coinvolti dal campus<br />

Centro polivalente “Terra dove andare” (Terranuova Bracciolini), Centro interculturale comunale di Civitella<br />

Val di Chiana.<br />

I Comuni coinvolti da iniziative collaterali<br />

Anghiari (AR), Bucine (AR), Civitella Val di Chiana (AR), Pieve Santo Stefano (AR), Terranuova<br />

Bracciolini (AR).<br />

Il campus sulle culture <strong>del</strong>la religione, dal titolo “NOMADI NEL PLURIVERSO RELIGIOSO”, si svolge<br />

tra il 26 luglio e il 9 agosto, per poi confluire nell’incontro conclusivo sull’Amiata (10-13 agosto).<br />

Gli obiettivi <strong>del</strong> campus<br />

1. Sviluppare la conoscenza <strong>del</strong>le diverse tradizioni religiose presenti in <strong>Toscana</strong>, in un contesto<br />

multiculturale e internazionale.<br />

2. Promuovere il libero confronto tra le diverse culture religiose.<br />

3. Elaborare prodotti finali utilizzabili dalle Istituzioni, dai “centri interculturali” e dal mondo <strong>del</strong>la<br />

scuola.<br />

Il prodotto finale<br />

Il campus <strong>del</strong>le religioni deve essere considerato nel quadro <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> regionale che è finalizzato a<br />

favorire l’incontro tra popoli e culture diverse sul territorio toscano, così da promuovere il libero confronto<br />

tra linguaggi e culture, mostrando identità, differenze, conflitti e reciproche influenze.<br />

In questa prospettiva il campus potrebbe avere come prodotto finale la progettazione di un “Laboratorio di<br />

Educazione al Pluriverso Religioso”. Il Laboratorio dovrebbe operare in stretto rapporto con la scuola e con<br />

tutte quelle istituzioni che per legge o per scelta lavorano nell’ambito <strong>del</strong>l’intercultura, elaborando una<br />

visione <strong>del</strong> “religioso” in stretto rapporto con il “mondo <strong>del</strong>la vita” (Lebenswelt) <strong>del</strong>le diverse culture.<br />

Si tratta perciò in prospettiva di creare una diversa sensibilità in insegnanti, operatori culturali e sociali,<br />

attraverso corsi mirati di formazione, aggiornamento e iniziative volte alla conoscenza e alla contaminazione<br />

dei diversi cosmi simbolici, sistemi normativi, ordinamenti rituali e istituzionali.<br />

Il Laboratorio dovrebbe pertanto caratterizzarsi nei seguenti contenuti:<br />

– l’elaborazione di un <strong>progetto</strong> di politica scolastica per l’insegnamento <strong>del</strong>l’educazione religiosa nella<br />

scuola attraverso la produzione di strumenti didattici interdisciplinari;<br />

– una rilettura <strong>del</strong>le religioni come memoria collettiva, dunque all’interno <strong>del</strong>le tradizioni culturali e non di<br />

una ortodossia;<br />

– la riflessione sul pensiero narrativo come elemento fondamentale dei diversi linguaggi religiosi;<br />

– una riflessione su cittadinanza, identità di genere, religioni;<br />

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