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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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3. STATO DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO<br />

Per l’impianto concettuale <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> rinviamo al testo <strong>del</strong>iberato dal Consiglio regionale nell’aprile <strong>del</strong><br />

1999. I materiali teorici e programmatici sono stati pubblicati nel numero di settembre <strong>del</strong> mensile “La<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>”, interamente dedicato al <strong>progetto</strong>. Ricordiamo tuttavia che l’obiettivo generale <strong>del</strong><br />

<strong>progetto</strong> è sviluppare, nella realtà multiculturale <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>, strategie attive sui terreni principali <strong>del</strong><br />

confronto interculturale: il confronto di genere (tra donne e uomini), il confronto tra generazioni (anziani e<br />

giovani), il confronto tra culture di popoli diversi. Le azioni attraverso le quali il <strong>progetto</strong> si è sviluppato nel<br />

corso <strong>del</strong> 1999 sono state essenzialmente cinque:<br />

a. sperimentazione di mo<strong>del</strong>li di “centri interculturali”, come spazi di libero e attivo confronto tra tutte le<br />

diversità;<br />

b. promozione di relazioni interistituzionali (<strong>Regione</strong>, Province, Comuni) mirate all’integrazione <strong>del</strong>le<br />

politiche culturali, sociali ed educative su obiettivi interculturali;<br />

c. promozione e sostegno a un programma di iniziative musicali, teatrali, convegnistiche già orientate alle<br />

tematiche <strong>del</strong>l’intercultura o di nuova produzione;<br />

d. individuazione di percorsi di elaborazione di saperi e conoscenze sui terreni <strong>del</strong>l’intercultura, attraverso la<br />

progettazione di “campus” tematici da realizzare nell’anno 2000;<br />

e. interventi di informazione e comunicazione mirati al pubblico <strong>del</strong>le manifestazioni culturali e alla<br />

popolazione nel suo insieme.<br />

Le azioni sviluppate nel 1999 hanno registrato un positivo incontro tra il <strong>progetto</strong> regionale e il complessivo<br />

assetto <strong>del</strong>la pubblica amministrazione toscana, <strong>del</strong>l’associazionismo, <strong>del</strong> mondo <strong>del</strong>la scuola. Nell’anno<br />

2000 non si tratta più di proporre le tematiche <strong>del</strong>la scelta interculturale, ma di iniziare a costruire risposte di<br />

governo sui diversi terreni <strong>del</strong> confronto di genere, tra generazioni e tra culture di popoli diversi. Le azioni<br />

da sviluppare sono essenzialmente sette:<br />

a. costruzione di una rete stabile di “centri interculturali” che, diffusa sull’intero territorio regionale,<br />

permetta di sviluppare attività ordinarie e quotidiane; in prospettiva, in ogni Comune, accanto alla scuola<br />

pubblica, alla biblioteca, al presidio sanitario, il “centro interculturale”, inserito nella programmazione<br />

locale, costituirà lo spazio <strong>del</strong> confronto consapevole tra le diversità, ponendosi come strumento per<br />

l’attuazione dei diritti di cittadinanza di ognuna e ognuno indipendentemente dal sesso, dall’età, dalla<br />

provenienza;<br />

b. produzione di saperi e conoscenze che possano orientare le politiche culturali, sociali ed educative <strong>del</strong>la<br />

pubblica amministrazione toscana; gli strumenti impiegati a questo scopo saranno i primi “campus”<br />

tematici da realizzare nel 2000 e dedicati alle “culture <strong>del</strong>la parola e <strong>del</strong>la scrittura”, alle “culture<br />

<strong>del</strong>l’abitare”, alle “culture <strong>del</strong>la religione”, alle “culture <strong>del</strong>le donne”, alle “culture <strong>del</strong>la storia e <strong>del</strong>la<br />

memoria”, e alle “culture <strong>del</strong>la danza”. I campus si svolgeranno, in varie forme organizzative, tra il 26<br />

luglio e il 13 agosto e attraverseranno la <strong>Toscana</strong> secondo precisi itinerari territoriali;<br />

c. produzione di materiali informativi e didattici (il “Giornale di PORTO FRANCO”, i “Quaderni di<br />

PORTO FRANCO”, coedizioni ecc.);<br />

d. realizzazione di un programma di iniziative rivolte in particolare al mondo <strong>del</strong>la scuola nel periodo<br />

ottobre-dicembre, con un forte coinvolgimento <strong>del</strong>la rete dei “centri interculturali”;<br />

e. interventi di informazione e comunicazione rivolti alla popolazione <strong>del</strong> suo complesso;<br />

f. cofinanziamento di iniziative musicali, teatrali, convegnistiche di alta qualità, privilegiando le nuove<br />

produzioni;<br />

g. predisposizione di un <strong>progetto</strong> europeo sui fondi 2000-2006 nel cui quadro unitario possano confluire i<br />

progetti elaborati dal territorio.<br />

Nel 2000 dunque il <strong>progetto</strong> svilupperà le sue proposte entrando in rapporto diretto con la popolazione<br />

toscana nel suo complesso, sul terreno prioritario <strong>del</strong>la scuola.<br />

3.1 LA PRIMA RETE DI 60 "CENTRI INTERCULTURALI"<br />

La rete dei “centri interculturali” nel 2000 comprende le seguenti situazioni caratterizzate da attività sulle<br />

diverse tematiche <strong>del</strong>l’intercultura:<br />

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