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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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società toscana attraverso programmi di manifestazioni teatrali, musicali e convegnistiche. Nel corso<br />

<strong>del</strong>l’anno 2000 è stata avviata la costruzione di una prima rete di “centri interculturali” (centri di<br />

documentazione, centri donna, case <strong>del</strong>la pace, case <strong>del</strong>le culture, biblioteche interculturali ecc.) che in<br />

collaborazione con gli enti locali sviluppino programmi di attività rivolti alla popolazione <strong>del</strong><br />

territorio, con particolare attenzione al mondo <strong>del</strong>la scuola. I “centri”, situazioni generalmente<br />

esistenti, sono stati inseriti in un sistema di rete che prevede tre livelli di interconnessione: a)<br />

informatica, attraverso la rete telematica regionale; b) organizzativa, attraverso la collaborazione e la<br />

cooperazione tra centri a livello comunale, provinciale e regionale; c) territoriale, attraverso lo<br />

sviluppo di iniziative locali in collaborazione con le scuole, le istituzioni culturali, le associazioni. In<br />

ogni territorio provinciale sono stati istituiti tavoli di concertazione ai quali partecipano la <strong>Regione</strong><br />

<strong>Toscana</strong>, le Province, i Comuni e i responsabili dei centri interculturali, per programmare gli<br />

interventi anche attraverso l’integrazione <strong>del</strong>le politiche culturali, educative e sociali.<br />

E’ stato infine avviato il coordinamento di attività di produzione di conoscenze e saperi in una<br />

prospettiva interculturale, relativamente a precisi ambiti tematici (culture <strong>del</strong>l’abitare, <strong>del</strong>la parola e<br />

<strong>del</strong>la scrittura, <strong>del</strong>la storia e <strong>del</strong>la memoria, <strong>del</strong>le religioni, <strong>del</strong>le donne), attraverso i laboratori<br />

costituiti dai primi “campus” <strong>del</strong>l’estate 2000.<br />

Per quanto riguarda gli interventi per il patrimonio architettonico d’interesse storico artistico e culturale, il<br />

sistema regionale ha operato in coerenza con gli obiettivi operativi indicati dal piano d’indirizzo. Si è<br />

registrata in particolare la positiva tendenza a considerare gli investimenti per il patrimonio anche come<br />

vettore per valorizzare il territorio intervenendo sulle parti di più evidente rilievo culturale e ambientale e per<br />

definire piani coordinati d’area per la conservazione e la valorizzazione di luoghi, edifici e programmi di<br />

attività e fruizioni culturali, anche al fine di produrre effetti positivi e durevoli in termini di sviluppo, di<br />

nuova imprenditorialità e di occupazione (sia in termini di posti di lavoro aggiuntivi e/o salvaguardati, sia – e<br />

soprattutto – in termini di evoluzione e qualificazione <strong>del</strong>le attività lavorative).<br />

Si è venuta altresì sviluppando nel sistema <strong>Toscana</strong> una presenza diffusa di attenzioni ed iniziative: studi e<br />

progettazioni locali, interventi e investimenti di valorizzazione dei beni culturali per aree storicogeografiche,<br />

per campi tematici e per la tutela attiva di luoghi e aree di particolare interesse storico-culturale.<br />

Con i fondi <strong>del</strong> bilancio regionale e <strong>del</strong>l’Unione Europea, nel solo biennio 1999-2000 si sono avviati 93<br />

interventi di restauro e valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio, di cui 53 conclusi e 40 in via di completamento.<br />

Si calcola che questi interventi abbiano attivato un investimento globale di oltre 90 miliardi di lire<br />

producendo i seguenti effetti occupazionali:<br />

• circa 1350 posti di lavoro equivalenti (aggiuntivi e/o salvaguardati) per la fase di cantiere;<br />

• circa 250 posti di lavoro equivalenti annui (aggiuntivi e/o salvaguardati) per le attività (interne ed<br />

esterne) connesse alla fase di gestione <strong>del</strong>le infrastrutture e dei servizi prodotti dagli investimenti<br />

compiuti.<br />

Occorre qui osservare che il “bilancio allargato” <strong>del</strong>l’intero sistema <strong>Toscana</strong> (comprendente anche gli<br />

interventi autonomi e diretti dei Comuni, degli Enti religiosi, <strong>del</strong>le Fondazioni bancarie, <strong>del</strong>le<br />

Soprintendenze e dei privati) può raddoppiare questi valori.<br />

In questo contesto si sono realizzati e si vanno sviluppando nuovi progetti sorretti da interessanti formule di<br />

collaborazione innovativa fra imprese e istituzioni, fra enti pubblici e privati, come ad esempio: il <strong>progetto</strong> “<br />

Lumina. Chiese di <strong>Toscana</strong>”, il piano di tutela attiva <strong>del</strong> patrimonio archeologico e architettonico di<br />

Cortona, il sistema parchi <strong>del</strong>la Val di Cornia, il Museo urbano di San Miniato, la rete dei Musei Senesi.<br />

In <strong>Toscana</strong> si è impostato e avviato un mo<strong>del</strong>lo di programmazione e attuazione degli investimenti sul<br />

patrimonio culturale che si può progressivamente qualificare agendo sui seguenti fattori di integrazione:<br />

• parco progetti condiviso fra <strong>Regione</strong> ed Enti locali;<br />

• criteri concertati per la selezione ed il cofinanziamento dei progetti;<br />

• modalità snelle (e decentrate) per rendere più efficaci e tempestive le funzioni di attuazione ,<br />

monitoraggio e controllo degli interventi;<br />

• azioni di documentazione, informazione e comunicazione orientate ai seguenti scopi:<br />

- sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi <strong>del</strong> restauro e <strong>del</strong>la valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio<br />

culturale;<br />

- fornire informazioni sulla destinazione e i risultati degli investimenti pubblici;<br />

- sviluppare gli standard qualitativi dei progetti ed estendere l’impiego di tecnologia innovativa<br />

agli interventi di diagnostica, restauro e valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio;<br />

- promuovere la definizione di piani coordinati d’area vasta per ottimizzare le interazioni fra<br />

cultura, ambiente e turismo ai fini <strong>del</strong>lo sviluppo.<br />

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