Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana
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Allegato. A)<br />
Piano di Indirizzo <strong>del</strong>le attività e dei beni culturali<br />
Per gli anni <strong>2001</strong>-2003<br />
1. Analisi <strong>del</strong> settore (art. 2, comma 2, lettera a), legge regionale 14/95 e successive modificazioni)<br />
1.1 Modifiche <strong>del</strong> quadro normativo<br />
Il Piano d’Indirizzo per gli anni <strong>2001</strong>-2003, va ad inserirsi in un contesto di trasformazione <strong>del</strong> quadro<br />
normativo nazionale, regionale e comunitario.<br />
Per quanto riguarda il piano nazionale, considerando in primo luogo il profilo <strong>del</strong> decentramento<br />
amministrativo (D.lgs. n. 112/<strong>1998</strong>), il legislatore <strong>del</strong>egato si limita al trasferimento <strong>del</strong>la sola gestione di<br />
beni di proprietà <strong>del</strong>lo Stato legando questa possibilità allo svolgimento di procedure ministeriali di non<br />
breve periodo. Un aspetto di rilievo è poi la costituzione <strong>del</strong> nuovo Ministero per i beni e le attività culturali<br />
(D.lgs. n. 300/1999) per il quale si prevede al centro un’organizzazione complessa ed articolata e, in<br />
periferia, la nuova figura <strong>del</strong> sovrintendente regionale.<br />
Passi avanti importanti sono stati compiuti sul terreno <strong>del</strong>la programmazione concertata, con effetti rilevanti<br />
sulla massa <strong>del</strong>le risorse disponibili e sui rapporti fra Stato, <strong>Regione</strong> ed Enti Locali. La <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong> ha<br />
sottoscritto nel dicembre 1999 un “Accordo di programma quadro” in materia di beni e attività culturali, di<br />
durata triennale, <strong>del</strong> valore complessivo di 165.238 milioni, che finanzia 59 progetti, fortemente articolati al<br />
loro interno e distribuiti su tutto il territorio regionale.<br />
I progetti, da realizzare nel quadriennio 2000-2003, sono così cofinanziati: Ministero BAC 61.307 mln/lit;<br />
CIPE (Delib. 142/99) 47.135 mln/lit; <strong>Regione</strong> e FESR 33.843mnl/lit; Enti locali 23.535mnl/lit.<br />
Dal monitoraggio svolto al 30 giugno 2000 risulta che dei 59 interventi programmati dall’Accordo, 24 sono<br />
già in esecuzione e l’attivazione degli altri 35 viene prevista entro il 2000 (per 30 interventi) ed entro il <strong>2001</strong><br />
(per 5 interventi).<br />
Le azioni già svolte dagli Enti attuatori (Comuni, Province, Soprintendenze ed Enti religiosi) fanno<br />
prevedere che si possa realizzare, entro il <strong>2001</strong>, un complesso di opere per circa 83 miliardi.<br />
Oltre al rilievo che tali dati esprimono in potenzialità economiche ed occupazionali si deve sottolineare uno<br />
specifico valore aggiunto che l’avvio attuativo <strong>del</strong>l’accordo di programma sta già evidenziando: la necessaria<br />
opera di raccordo e collaborazione tra <strong>Regione</strong>, enti locali e Soprintendenze che si sviluppa “sul campo”<br />
(riguardo alla concretezza dei progetti e <strong>del</strong>le connesse azioni di implementazione, cofinanziamento e<br />
attuazione) conduce su un terreno più pregnante ed avanzato il tradizionale confronto generale tra Stato e<br />
<strong>Regione</strong> sulle funzioni, le competenze, le politiche e gli interventi in materia di beni culturali.<br />
Un’ulteriore direttrice da considerare è l’approvazione <strong>del</strong> Testo Unico <strong>del</strong>le disposizioni legislative in<br />
materia di beni culturali e ambientali (D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490). Il testo entra in vigore dopo<br />
sessant’anni dalla legge fondamentale sulla tutela e costituisce lo strumento con cui si procede alla<br />
sistematizzazione organica <strong>del</strong>la normativa riguardante l’intera materia, a beneficio dei diretti destinatari -<br />
(pubblici e privati), degli operatori e che, si può affermare, consente al legislatore di recuperare la quota di<br />
decisioni acquisite dagli interpreti in presenza di una disciplina frammentaria e vetusta. Nell’ambito <strong>del</strong><br />
sistema, che riassume con il T.U. una più precisa visibilità, sono confermati i poteri di iniziativa <strong>del</strong>le<br />
Regioni e degli enti locali nel campo, ad esempio, <strong>del</strong>la catalogazione, <strong>del</strong>la tutela, <strong>del</strong>l’esercizio <strong>del</strong>la<br />
prelazione su beni mobili ed immobili.<br />
Per quanto riguarda l’ordinamento regionale, dopo aver approvato, nell’anno <strong>1998</strong>, la nuova normativa in<br />
materia di istituzioni culturali (L.R. 12/98), nell’anno 1999 il Consiglio regionale ha approvato tre leggi che<br />
riguardano direttamente il presente Piano d’Indirizzo: la L.R. 1 luglio 1999, n. 35 “Disciplina in materia di<br />
biblioteche di enti locali e di interesse locale e di archivi di enti locali”, la L.R 11 agosto 1999, n.50<br />
“Modificazioni alla L.R. 1 febbraio 1995, n. 14 Disciplina degli atti e <strong>del</strong>le procedure <strong>del</strong>la programmazione<br />
e degli interventi finanziari regionali nei settori <strong>del</strong>le attività e dei beni culturali”. Infine, nell’ultimo scorcio<br />
di legislatura, il Consiglio ha approvato la L.R. 28 marzo 2000, n. 45 “Norme in materia di promozione <strong>del</strong>le<br />
attività nel settore <strong>del</strong>lo spettacolo in <strong>Toscana</strong>”. Queste due ultime norme incidono direttamente sulla<br />
struttura <strong>del</strong> Piano d’Indirizzo, la prima perché né modifica in parte la struttura, la seconda poiché sottopone<br />
ad una diversa procedura la programmazione degli interventi nel settore <strong>del</strong>lo spettacolo, in precedenza<br />
regolati dalla L.R. 11/80. Pertanto il presente Piano d’Indirizzo disciplina gli interventi afferenti alle LL.RR.<br />
12/80, 89/80 e 35/99.<br />
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