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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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avere una visione di superficie. Razzismo xenofofo e tolleranza umanitaria rimuovono entrambi la vera<br />

difficoltà, la complessità, <strong>del</strong>la nuova fase multiculturale. Eppure, sia pure confusamente, ma in molti casi<br />

consapevolmente, il multiculturalismo comincia ad essere percepito come opportunità di apertura e<br />

arricchimento culturale. La presenza dei figli degli immigrati nella scuola <strong>del</strong>l’obbligo comincia ad agire<br />

come reattivo, concreto e significante, sulle coscienze dei bambini ‘italiani’, degli insegnanti e <strong>del</strong>le<br />

famiglie. Le numerose iniziative degli enti pubblici e <strong>del</strong>l’associazionismo, superata una prima fase di<br />

politiche di ‘integrazione’ e di ‘accoglienza’ e solidarietà, vanno orientandosi in direzione <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong>le<br />

differenze e <strong>del</strong>la diversità come diritto di cittadinanza. Su questo terreno ampio e diffuso di sensibilità,<br />

impegno e consapevolezza, ma anche di difficoltà, incomprensioni, chiusure, costruire una rete di<br />

collegamento tra istituzioni, scuola e competenze permetterà di valorizzare le esperienze più avanzate,<br />

ancorandole saldamente all’intero territorio regionale. La valorizzazione e la qualificazione <strong>del</strong>l’esistente è<br />

tuttavia soltanto il primo passo per affrontare con intelligenza ed efficacia l’impegno <strong>del</strong>la consapevole<br />

costruzione di una <strong>Toscana</strong> multiculturale. L’esistente e il potenziale devono incontrarsi su un terreno di<br />

progettualità che permetta alla rete di dispiegare le sue risorse, ai progetti di svolgere la loro funzione di<br />

strumenti di trasformazione.<br />

2.2 Tendenze e scenari alternativi<br />

La scuola <strong>del</strong>l’obbligo è il terreno fondamentale di formazione <strong>del</strong>la consapevolezza multiculturale, su tempi<br />

lunghi ma anche nell’immediato.Tra i destinatari <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> regionale, svolgono un ruolo centrale gli<br />

studenti e i docenti <strong>del</strong>la scuola elementare e <strong>del</strong>la scuola media inferiore. Nell’interrelazione tra i diversi<br />

‘popoli’ <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>, un ruolo fondamentale di mediazione interculturale è svolto dalle donne. L’intera<br />

società toscana può essere il destinatario di precisi programmi di ‘alfabetizzazione’ interculturale, nei luoghi<br />

<strong>del</strong>la ‘cultura’ e attraverso i linguaggi dei diversi generi tradizionali (dalla musica al teatro, alle arti, alle<br />

scienze) che già stanno partecipando - con esiti significativi - <strong>del</strong>la nuova realtà <strong>del</strong>la contaminazione tra<br />

generi e linguaggi . A fianco e a sostegno <strong>del</strong>le attività svolte nella scuola e nei luoghi <strong>del</strong>la cultura, alcuni<br />

strumenti fortemente specifici possono svolgere un ruolo di accelerazione e qualificazione <strong>del</strong>la rete<br />

interculturale, inserendo velocemente la rete toscana nella più ampia rete internazionale.<br />

Gli strumenti principali di cui si avvarrà il <strong>progetto</strong> regionale saranno sostanzialmente quattro:<br />

a. la creazione di un “campus dei popoli e <strong>del</strong>le culture” che nella primavera-estate <strong>del</strong> 2000 ospiterà 300<br />

giovani provenienti da ogni parte <strong>del</strong> mondo, per incontrarsi tra loro e con i ‘popoli <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>’; si tratterà<br />

di un ‘campus-rete’ costituito da situazioni residenziali e interrelazioni sull’intero territorio regionale,<br />

secondo precisi percorsi tematici (le culture <strong>del</strong>l’abitare, <strong>del</strong>la salute, <strong>del</strong> teatro, <strong>del</strong>la musica, <strong>del</strong>le scienze,<br />

<strong>del</strong>le arti contemporanee, <strong>del</strong>l’economia, <strong>del</strong> cinema, <strong>del</strong>le letterature, dei diritti umani, <strong>del</strong>la politica...). La<br />

selezione degli ospiti risponderà a due criteri essenziali: - il confronto diretto tra ospiti appartenenti a popoli<br />

attualmente in conflitto (israeliani e palestinesi, marocchini e saharawi, curdi e turchi ecc.); - il confronto<br />

‘alto’ tra competenze culturali e professionali, soprattutto nell’interrelazione con i ‘popoli <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>’;<br />

b. un programma di manifestazioni teatrali, musicali, espositive, convegnistiche ecc. che si svolgerà<br />

sull’intero territorio regionale, coinvolgendo tutti i luoghi <strong>del</strong>la cultura: teatri, biblioteche, musei, piazze,<br />

sedi scolastiche e universitarie; il programma si svolgerà nel corso <strong>del</strong>l’anno 2000, con alcune anticipazioni<br />

significative nel 1999 (l’Opera di Pechino a Prato e il Balletto reale di Cambogia a Pistoia, nell’ambito <strong>del</strong><br />

festival ‘Musica dei Popoli’, l’ ‘Università estiva <strong>del</strong>le donne’ organizzata dal COSPE nel senese, l’avvio <strong>del</strong><br />

<strong>progetto</strong> ‘Mediterranea: la danza dei popoli e <strong>del</strong>le culture’ a Pistoia, programmi interculturali nell’ambito<br />

<strong>del</strong> ‘Festival dei Popoli’ di Firenze, <strong>del</strong> festival ‘<strong>Toscana</strong> <strong>del</strong>le Culture’ nel grossetano, <strong>del</strong> festival ‘Marea’<br />

nella Val<strong>del</strong>sa fiorentina, <strong>del</strong> ‘Festival <strong>del</strong>le cilline’ nell’area pratese, <strong>del</strong> festival internazionale ‘Sete Sois<br />

Sete Luas’, <strong>del</strong> festival ‘Musica e suoni dal mondo’ e ‘Comunicare fa male’ in Lunigiana, <strong>del</strong> ‘Meeting<br />

internazionale antirazzista’ di Cecina, un seminario regionale a Castelfiorentino sui servizi interculturali<br />

<strong>del</strong>le biblioteche, un convegno a Pisa sulle ‘culture <strong>del</strong>l’abitare’ promosso dalla Fondazione G.Michelucci in<br />

preparazione <strong>del</strong> “campus dei popoli e <strong>del</strong>le culture”, un convegno a Firenze su ‘scuola e intercultura’<br />

promosso dall’Istituto degli Innocenti, l’incontro internazionale ‘La <strong>Toscana</strong> nel mondo e col mondo’<br />

promosso dalla <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>, i seminari <strong>del</strong>la Fondazione Feltrinelli a Cortona in preperazione <strong>del</strong><br />

convegno internazionale sulle diseguaglianze, ecc.);<br />

c. la produzione, la distribuzione e la gestione di materiali a stampa e multimediali rivolti agli insegnanti e<br />

agli studenti <strong>del</strong>la scuola <strong>del</strong>l’obbligo, che forniscano informazioni, conoscenze e percorsi formativi<br />

sull’attuale composizione multiculturale <strong>del</strong>la popolazione toscana;<br />

d. la sperimentazione, a partire da situazioni esistenti (case <strong>del</strong> popolo, centri interculturali <strong>del</strong>le donne,<br />

centri di documentazione...), di ‘centri di attività interculturale’ come luoghi di confronto attivo e nodi di rete<br />

informativa; in queste situazioni (Case <strong>del</strong> Popolo di Firenze, Scandicci e Prato, Centro Servizi Donne<br />

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