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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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E’ stato infine adottato dal Consiglio Regionale un provvedimento legislativo nel settore degli interventi<br />

interculturali (L.R. 20 marzo 2000, n. 29, Interventi finalizzati allo sviluppo di strategie interculturali in<br />

<strong>Toscana</strong>), al cui indirizzo programmatico presiede questo piano.<br />

Negli ultimi anni gli organi <strong>del</strong>l’U.E. hanno sottolineato l’esigenza di rafforzare le politiche regionali per il<br />

patrimonio culturale. E’ stato varato il “Primo programma comunitario di sostegno <strong>del</strong>le attività culturali di<br />

dimensione europea per il periodo 2000-2004” che promuove la cooperazione tra gli operatori e gli enti<br />

<strong>del</strong>l’Unione per obiettivi di dialogo, conoscenza transnazionale <strong>del</strong>le culture, per la valorizzazione <strong>del</strong><br />

patrimonio comune, per la diffusione di know-how e pratiche esemplari sulla conservazione e la<br />

salvaguardia, per “il riconoscimento esplicito <strong>del</strong>la cultura come fattore economico e di integrazione<br />

sociale”.<br />

Ancora, questo nuovo rilievo degli interventi e degli investimenti per la cultura ed i beni culturali come<br />

fattori di sviluppo economico e sociale, trova ulteriori riconoscimenti nelle “Linee direttrici per i programmi<br />

<strong>del</strong> periodo 2000-2006” * volte a “orientare le autorità nazionali e regionali nell’elaborazione <strong>del</strong>le strategie<br />

di programmazione per gli obiettivi dei Fondi strutturali”. Le linee direttrici indicano – in coerenza <strong>del</strong> resto<br />

con diversi e articolati contributi che la Commissione ha fornito negli ultimi anni (in particolare la<br />

Comunicazione su “Politica di coesione e cultura: un contributo all’occupazione”) – quali sono i canali di<br />

trasmissione attraverso cui le politiche di investimento nel settore <strong>del</strong>la cultura (<strong>del</strong>la tutela e <strong>del</strong>la<br />

valorizzazione <strong>del</strong>le risorse culturali) possono contribuire allo sviluppo <strong>del</strong>le regioni svantaggiate e in<br />

particolare di quelle (come appunto la <strong>Toscana</strong>) “dotate di enormi potenzialità nel settore culturale”.<br />

I <strong>documenti</strong> comunitari, nell’individuare nel rapporto con il settore turistico e con le attività ad esso collegate<br />

il canale più immediato di impulso positivo <strong>del</strong>l’investimento per le risorse culturali sullo sviluppo, indicano<br />

anche altri canali di impatto e, segnatamente: lo sviluppo di un’identità culturale e regionale; la<br />

predisposizione di condizioni atte a rendere una regione più attraente nei confronti degli investitori esteri.<br />

Queste indicazioni hanno trovato accoglienza anche nei <strong>documenti</strong> di programmazione nazionali. Il<br />

Documento di Programmazione Economica e Finanziaria prevede per l’anno <strong>2001</strong> una strategia coerente con<br />

esse.<br />

In estrema sintesi la strategia <strong>del</strong>ineata in tali <strong>documenti</strong> è basata sull’assunto che l’impatto degli interventi e<br />

degli investimenti per la tutela e la valorizzazione <strong>del</strong>le risorse culturali attiva processi di riconoscimento e<br />

valorizzazione <strong>del</strong>le risorse territoriali e umane – aumento <strong>del</strong>l’auto-stima – e quindi il miglioramento <strong>del</strong>l’<br />

"ambiente locale", attraverso il quale si può contribuire a trattenere nelle “aree vocate” le risorse, le<br />

potenzialità e le forze di cui già dispongono (risorse umane, capacità intellettuali, specializzazioni artigianali,<br />

potenzialità imprenditoriali) ed anche, in prospettiva, riuscire ad attrarne dall’esterno. Con una serie di<br />

conseguenze positive di tipo strutturale sulle opportunità di sviluppo <strong>del</strong>l’area che possono essere<br />

sinteticamente indicate: a) nella creazione di condizioni favorevoli all’iniziativa imprenditoriale collegata<br />

direttamente o indirettamente alle politiche di valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio; b) nella maggiore attrattività<br />

per investitori privati, anche provenienti dall’esterno; c) nella progressiva attenuazione e/o eliminazione di<br />

situazioni di degrado territoriale e sociale (e dunque anche in termini di attenuazione dei fattori che incidono<br />

sulla “sicurezza” e sulle tensioni derivanti dalle difficoltà di comunicazione fra le diverse tradizioni e<br />

culture).<br />

Perché questo insieme di impatti e di effetti positivi attesi possa effettivamente realizzarsi devono tuttavia<br />

verificarsi determinate condizioni, la principale <strong>del</strong>le quali si può indicare - in forma sintetica - nel<br />

miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la programmazione quale passo necessario per poter migliorare la stessa<br />

qualità dei progetti di investimento incentrati sul patrimonio culturale.<br />

La rinnovata consapevolezza <strong>del</strong>l’importanza di modalità di programmazione più efficienti si può<br />

considerare <strong>del</strong> resto uno degli elementi fondanti <strong>del</strong>le tendenze al rinnovamento <strong>del</strong> settore che si orientano<br />

verso:<br />

a) l'adozione più convinta ed estesa <strong>del</strong> principio di sussidiarietà;<br />

b) la maggiore apertura <strong>del</strong> Ministero per i beni e le attività culturali all'azione integrata nel tessuto<br />

territoriale ed al paesaggio;<br />

c) la valorizzazione <strong>del</strong> partenariato (istituzionale, imprenditoriale e sociale) come modalità operativa per<br />

qualificare le fasi di programmazione e attuazione degli interventi ed ampliarne aree di riferimento, intensità<br />

di effetti, efficacia.<br />

In <strong>Toscana</strong> negli ultimi anni si sono manifestate politiche e azioni di questo tipo che appare necessario<br />

consolidare e qualificare.<br />

* Comunicazione <strong>del</strong>la Commissione U.E. 1 luglio 1999<br />

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