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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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cui sono portatori. Da questa fase ci auspichiamo che emergano importanti indicazioni da poter recepire<br />

negli indirizzi <strong>del</strong>le nostre politiche regionali.<br />

La società toscana di oggi è una realtà multiculturale: nel febbraio 2000 i cittadini stranieri con regolare<br />

permesso di soggiorno residenti erano oltre 140.000. Fra questi, soltanto nell’area metropolitana, più di<br />

71.000 nella provincia di Firenze, 14.000 nella provincia di Prato e 13.000 nella provincia di Pistoia. Non<br />

solo. Gli immigrati rappresentano, per l’Europa, per l’Italia e anche per la nostra regione una necessità, la<br />

forza lavoro su cui far sempre più leva in futuro.<br />

Gli immigrati sono una risorsa di cui non si può fare a meno e con la quale imparare a convivere.<br />

L’immigrazione non è solo un problema, ma una ricchezza, una chance per il nostro futuro. L’esperienza di<br />

<strong>Porto</strong> <strong>Franco</strong> può aiutarci a compiere questo percorso.<br />

Concludo con una “storia”, che ci viene da <strong>Porto</strong> <strong>Franco</strong>: un esempio significativo di quanto sta accadendo e<br />

può accadere oggi in <strong>Toscana</strong>. Il Comune di Stazzema, un luogo <strong>del</strong>la memoria, il territorio <strong>del</strong>la “ferita<br />

aperta” di una <strong>del</strong>le stragi naziste che hanno insanguinato la <strong>Toscana</strong> e che deve rimanere aperta nella<br />

memoria <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le generazioni, nel prossimo agosto promuoverà un “campus”, facendo incontrare<br />

10 giovani palestinesi, 10 giovani israeliani e 10 giovani toscani. All’incontro parteciperanno altri non più<br />

giovani, figli di SS e figli di deportati, provenienti da vari paesi d’Europa. E parteciperanno anziani, donne e<br />

uomini, dal territorio versiliese e da tutta la <strong>Toscana</strong>. Perché la memoria si costruisce nel presente, e quanto<br />

sta accadendo oggi in Israele e in Palestina, quanto è accaduto ieri a Stazzema e in Europa, possono<br />

incontrarsi nel “luogo comune” <strong>del</strong>la costruzione consapevole di una Storia “altra”, fatta non di stragi e di<br />

violenza, ma di rispetto e di convivenza.<br />

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