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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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l’altro, di supportare l’intervento <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong> nell’esercizio <strong>del</strong>le attività di tutela ex D.lgs. 29 ottobre<br />

1999, n. 490 “Testo unico <strong>del</strong>le disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali”.<br />

Per quanto riguarda gli archivi, la <strong>Regione</strong> ha contribuito in modo decisivo a fornire sostegno finanziario alle<br />

attività di tutela dei rilevantissimi patrimoni archivistici toscani. Tale attività deve trovare sviluppo in un<br />

miglior coordinamento <strong>del</strong>le attività <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong>, <strong>del</strong>lo Stato, degli Enti locali e degli altri soggetti pubblici<br />

e privati che operano nel settore. Obiettivo <strong>del</strong> presente Piano, in attuazione <strong>del</strong>la L.R. 35/99, è l’integrazione<br />

degli archivi nelle reti locali e la valorizzazione dei loro patrimoni in quanto strumenti per la ricerca e la<br />

didattica, ed in quanto concorrenti a garantire il diritto all’informazione per i cittadini.<br />

2.2.3. Istituti e attività culturali<br />

Per quanto riguarda gli istituti culturali, l’obiettivo <strong>del</strong> presente Piano è quello <strong>del</strong>la loro integrazione nelle<br />

reti bibliotecarie e museali, valorizzandone risorse, materiali ed umane, progettualità e servizi.<br />

Per quanto riguarda le attività culturali, la <strong>Regione</strong> darà impulso ai progetti culturali di rilievo nazionale e<br />

internazionale che riguardano vaste aree <strong>del</strong> territorio regionale e che necessitano di un coordinamento di<br />

livello regionale<br />

2.2.4. Interventi per il patrimonio architettonico d’interesse storico artistico e culturale.<br />

La grande qualità, la consistenza e la estesa diffusione territoriale <strong>del</strong> patrimonio storico – architettonico<br />

<strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong> richiede potenziamenti e qualificazioni <strong>del</strong>le politiche e degli interventi per la conoscenza, la<br />

conservazione e la valorizzazione.<br />

I progetti e gli interventi avviati e realizzati dalla <strong>Regione</strong> e dagli Enti locali hanno mostrato potenzialità<br />

importanti che nei prossimi anni occorrerà sostenere e qualificare, rapportandoli al loro contesto di<br />

riferimento e di relazioni, che è ormai individuabile nel concetto di paesaggio (cfr. convenzione Europea <strong>del</strong><br />

paesaggio, Firenze 20.10.2000).<br />

Emerge anzitutto l’esigenza di un’azione coordinata sul versante <strong>del</strong>la conoscenza <strong>del</strong>l’immenso patrimonio<br />

storico –architettonico <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>.<br />

A questo riguardo appare anzitutto necessaria una ricognizione generale sull’insieme <strong>del</strong>le ricerche, degli<br />

studi, <strong>del</strong>le documentazioni e dei censimenti svolti sul patrimonio architettonico d’interesse storico, artistico<br />

e culturale <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>.<br />

Si tratta di materiali imponenti e di valore dei quali però non esiste una mappa ragionata ed organizzata.<br />

Si dovrebbe altresì definire una configurazione adeguata <strong>del</strong> modulo toscano <strong>del</strong>la Carta <strong>del</strong> rischio come<br />

strumento innovativo di conoscenza e documentazione sia per le compatibilità tra sviluppo sostenibile e<br />

mantenimento <strong>del</strong>le testimonianze e <strong>del</strong>le caratterizzazioni ambientali e culturali, sia per le politiche di<br />

conservazione e recupero <strong>del</strong> patrimonio.<br />

L’attenzione dovrà rivolgersi anzitutto ai beni archeologici, ai beni architettonici ed ai contenitori di beni<br />

artistici e culturali edificati dopo il 1950 e l’impianto operativo <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> rischio dovrebbe riferirsi,<br />

come unità minima, agli ambiti territoriali <strong>del</strong>le aree storico - geografiche <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>, avendo come perno<br />

di coordinamento il livello provinciale e/o interprovinciale nel quadro di standard funzionali definiti<br />

unitariamente a livello regionale.<br />

Un’azione coordinata sul versante <strong>del</strong>la conoscenza e <strong>del</strong>la carta <strong>del</strong> rischio <strong>del</strong> patrimonio costituisce<br />

premessa per una politica di conservazione programmata, articolata per ambiti territoriali e/o tematici e<br />

condivisa con i soggetti interessati.<br />

Si sottolinea altresì l’esigenza di promuovere e sviluppare specifiche azioni per la conoscenza, la<br />

conservazione, il recupero e la valorizzazione <strong>del</strong>l’imponente patrimonio archeologico <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>. Al<br />

riguardo si propone di impostare e definire un programma operativo, un “obiettivo archeologia” rivolto a<br />

beni, musei, siti ed aree archeologiche, che può interessare sia i progetti di recupero, allestimento e<br />

valorizzazione <strong>del</strong>le collezioni museali, con particolare attenzione alla formazione di reti fra le istituzioni e il<br />

territorio, sia le zone marginali (ad esempio la <strong>Toscana</strong> meridionale), sia le tematiche legate a recenti<br />

scoperte (es.: navi romane a Pisa, fattorie romane a Porcari), sia le sistematizzazioni di progetti in corso (es.:<br />

parchi minerari), sia i recuperi e le valorizzazioni di antichi ambienti e luoghi <strong>del</strong>le attività lavorative e<br />

produttive (es. le cave di marmo romane <strong>del</strong>le Apuane, le antiche vie di lizza, altri sistemi e opifici<br />

<strong>del</strong>l’archeologica industriale). Le azioni <strong>del</strong>l’obiettivo archeologia potranno articolarsi per ambiti tematici e<br />

per sistemi territoriali e svilupparsi in collaborazione tra i settori <strong>del</strong>la cultura, <strong>del</strong>l’ambiente, <strong>del</strong>l’agricoltura<br />

e <strong>del</strong> turismo.<br />

Riguardo agli specifici interventi operativi di conservazione e valorizzazione per il patrimonio architettonico<br />

si rende opportuno promuovere azioni specifiche per:<br />

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