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Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana

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scientifico che è espressione <strong>del</strong>le istituzioni toscane, degli istituzioni cultuirali e <strong>del</strong>le associazioni dei<br />

cittadini immigrati; ne fanno parte inizialmente Lanfranco Binni, Ivan Della Mea, Udo Enwereuzor,<br />

Giuseppe Faso, Mercedes Lourdes Frias, Maria Omodeo, Eleonora Paglini, Pablo Salazar, Barbara Von<br />

Berger. Viene redatto il “manifesto di PORTO FRANCO”, documento politico-programmatico, di impianto<br />

concettuale e lessicale.<br />

maggio Il 10 maggio, prima conferenza-stampa di PORTO FRANCO, a Firenze, presso la sala <strong>del</strong>la Giunta<br />

regionale; alla conferenza-stampa, alla quale sono invitati gli amministratori <strong>del</strong>le Province e dei Comuni, le<br />

istituzioni e le associazioni culturali italiane e non, partecipano Laura Balbo, Ministro per le Pari<br />

Opportunità, <strong>Franco</strong> Cazzola, assessore regionale alla cultura, Paolo Benesperi, assessore regionale<br />

all’istruzione, al lavoro e alla formazione professionale. Tra gli interventi, Mercedes Lourdes Frias, Sergio<br />

Staino, Elle Kappa. Lo stesso 10 maggio, con Fabbrica Europa, a Firenze, inizia il programma di<br />

manifestazioni <strong>del</strong> calendario 1999.<br />

Nei giorni successivi, la documentazione essenziale su PORTO FRANCO viene inviata alle Province, per<br />

avviare la costruzione <strong>del</strong>la rete istituzionale necessaria allo sviluppo <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> sull’intero territorio<br />

regionale. Il primo strumento saranno conferenze provinciali che coinvolgano i Comuni e le Comunità<br />

Montane.<br />

Contemporaneamente vengono stabiliti rapporti con i Ministeri <strong>del</strong>la Pubblica Istruzione, <strong>del</strong>l’Università e<br />

<strong>del</strong>la Ricerca Scientifica, soprattutto in previsione <strong>del</strong> coinvolgimento <strong>del</strong>la scuola e dei primi “campus”<br />

<strong>del</strong>l’estate 2000.<br />

giugno Mentre prosegue la sperimentazione di mo<strong>del</strong>li di “centri interculturali” nelle prime situazioni già<br />

individuate e l’elaborazione progettuale sui “campus”, vengono preparate le conferenze provinciali sulla base<br />

<strong>del</strong>la scelta <strong>del</strong>l’integrazione <strong>del</strong>le politiche culturali, educative e sociali ad ogni livello <strong>del</strong>la pubblica<br />

amministrazione toscana. La <strong>Regione</strong> propone di far incontrare, nell’autunno-inverno, PORTO FRANCO e il<br />

<strong>progetto</strong> regionale “SIPARIO APERTO. Circuito regionale dei piccoli teatri” su un terreno comune di<br />

confronto tra culture e linguaggi.<br />

luglio Con la partecipazione <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong>, si svolgono le conferenze provinciali, con la partecipazione degli<br />

assessori alle politiche culturali, educative e sociali <strong>del</strong>le Province, dei Comuni e <strong>del</strong>le Comunità Montane:<br />

vengono gettate le basi per la programmazione territoriale degli interventi a finalità interculturale. Alle<br />

conferenze provinciali PORTO FRANCO presenta due <strong>documenti</strong> programmatici, Una rete di centri<br />

interculturali e I “campus dei popoli e <strong>del</strong>le culture”, come materiali di lavoro.<br />

agosto A seguito <strong>del</strong>le conferenze provinciali, le Province - in collaborazione con i Comuni, le Comunità<br />

Montane, la società civile - iniziano a costruire le “mappe” <strong>del</strong>l’esistente (associazioni, progetti locali, servizi<br />

ecc.) per avviare processi di integrazione <strong>del</strong>le politiche sul territorio. In ogni territorio provinciale vengono<br />

individuati i possibili “centri interculturali” per una prima rete di almeno 30 situazioni da inserire in un<br />

sistema di rete nel 2000.<br />

settembre Su proposta <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong>, il 9 settembre viene istituita una prima rete di 14 “Comuni di PORTO<br />

FRANCO” : Bucine (AR), Fucecchio (FI), Scandicci (FI), Arcidosso (GR), Rosignano Marittimo (LI),<br />

Cecina (LI), Viareggio (LU), Carrara (MS), Santa Croce sull’Arno (PI), Volterra (PI), Poggio a Caiano<br />

(PO), Quarrata (PT), Sambuca Pistoiese (PT), Poggibonsi (SI). Sono Comuni medio-piccoli con esperienze<br />

positive di integrazione tra politiche culturali, educative e sociali, che possono costituire situazioni di<br />

riferimento per altri Comuni che in <strong>Toscana</strong> - anche nell’ambito <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> regionale - stanno progettando<br />

interventi sui terreni <strong>del</strong>l’intercultura. E’ solo l’inizio di una rete istituzionale da ampliare negli anni<br />

successivi, con l’obiettivo <strong>del</strong> pieno coinvolgimento dei 287 Comuni <strong>del</strong>la <strong>Toscana</strong>, naturalmente con il<br />

coordinamento d’area <strong>del</strong>le Province.<br />

E’ pubblicato il primo numero dei “Quaderni di PORTO FRANCO”, collana di “studi e materiali” per<br />

l’orientamento <strong>del</strong>le reti di PORTO FRANCO: è uno studio di Lisa <strong>Franco</strong>vich, Le immigrazioni in <strong>Toscana</strong>:<br />

l’origine <strong>del</strong>la popolazione locale dall’anno mille ad oggi attraverso una rassegna bibliografica .<br />

Il numero di settembre <strong>del</strong> mensile istituzionale <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong>, “la <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong>”, è dedicato interamente<br />

a PORTO FRANCO.<br />

ottobre E’ pubblicato in 20.000 copie il primo numero <strong>del</strong> “giornale di PORTO FRANCO”, strumento di rete<br />

per costruire reti istituzionali e nella società civile.<br />

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