Porto Franco. I documenti del progetto, 1998-2001 - Regione Toscana
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culture” interesserà tutte le Province e una rete di Comuni. Il programma 2000 di attività musicali, teatrali,<br />
convegnistiche, espositive ecc. coinvolgerà tutte le Province e l’intera rete dei Comuni. Le attività di<br />
informazione e comunicazione coinvolgeranno l’intero territorio regionale, in un contesto nazionale e<br />
internazionale.<br />
1.4 INFORMAZIONI DI CARATTERE ISTITUZIONALE<br />
1.4.1 Soggetti pubblici o privati competenti in ordine alla realizzazione degli interventi<br />
<strong>Regione</strong><br />
Province<br />
Comuni<br />
Comunità Montane<br />
Fondazione <strong>Toscana</strong> Spettacolo<br />
Università<br />
Istituti e associazioni culturali<br />
1.5 INFORMAZIONI SULLE FASI TECNICO-AMMINISTRATIVE<br />
Fasi procedurali tecnico-amministrative di competenza <strong>del</strong>la <strong>Regione</strong> necessarie per la realizzazione <strong>del</strong><br />
<strong>progetto</strong>.<br />
Sulla base <strong>del</strong>la “Scheda 1” (impianto concettuale <strong>del</strong> <strong>progetto</strong>) elaborata dal Servizio Spettacolo <strong>del</strong><br />
Dipartimento <strong>del</strong>le politiche formative e dei beni culturali nel novembre <strong>1998</strong> e utilizzata come strumento di<br />
ampio confronto preliminare sulle linee di fondo <strong>del</strong> <strong>progetto</strong>, il percorso tecnico-amministrativo è articolato<br />
nelle seguenti fasi:<br />
a. elaborazione <strong>del</strong> <strong>progetto</strong> generale di fattibilità 1999-2000 e <strong>del</strong> piano degli interventi 1999;<br />
b. interventi di cofinanziamento di manifestazioni teatrali, musicali, convegnistiche ed espositive di alta<br />
qualità culturale che prefigurino il programma 2000 attraverso alcuni interventi di alta qualità,<br />
tipologicamente differenziati;<br />
c. sostegno alla produzione e alla distribuzione di materiali didattici a stampa e video rivolti al mondo <strong>del</strong>la<br />
scuola (elementare e media inferiore);<br />
d. accordi (protocolli d’intesa) con Province e Comuni per la realizzazione <strong>del</strong> “campus dei popoli e <strong>del</strong>le<br />
culture” nel 2000;<br />
e. accordi (protocolli d’intesa) con Province e Comuni per la sperimentazione di alcuni ‘centri di attività<br />
interculturale’ e la predisposizione di una rete di almeno 10 situazioni, una per Provincia, nel 2000.<br />
PARTE SECONDA: IL PROGETTO<br />
Il Programma Regionale di Sviluppo <strong>1998</strong>-2000 (“La strategia sociale”, sezione 2:’Assi strategici<br />
<strong>del</strong>l’intervento’) assume “come propria connotazione e obiettivo specifici, il potenziamento e la<br />
valorizzazione <strong>del</strong>la risorsa umana, con piena considerazione <strong>del</strong>la differenza di genere, mediante il<br />
coordinamento e l’integrazione dei settori di intervento più direttamente incidenti: cultura (ambiente,<br />
strutture e servizi), istruzione e formazione, lavoro, servizi sociali, sistema sanitario”, indicando - tra i<br />
contenuti <strong>del</strong>le politiche da sviluppare - la scelta di un “graduale ma chiaro orientamento <strong>del</strong>le politiche,<br />
superando residue logiche assistenziali, a sistemi di garanzia dei diritti di cittadinanza, in un contesto<br />
multiculturale e multietnico e secondo criteri effettivi di pari opportunità, e alla qualificazione <strong>del</strong>la spesa,<br />
attraverso la riduzione di interventi occasionali e la diffusione di centri e reti di servizi qualificati”. Nello<br />
stesso documento programmatico, nella sezione 4 (“Le scelte politiche”), al paragrafo 4.1 (“Cultura”) si<br />
scrive che “L’assunzione <strong>del</strong>la risorsa ‘cultura’ (beni culturali ma anche sviluppo <strong>del</strong>la produzione e <strong>del</strong><br />
consumo di cultura, creazione e sviluppo di luoghi e opportunità per l’espressione e la fruizione di cultura)<br />
come fattore strategico per lo sviluppo sociale s’inquadra in una visione ampia di sviluppo regionale, e in<br />
particolare <strong>del</strong>la sua dimensione sociale, in quanto: - parametro di riferimento per standard di civiltà; -<br />
elemento connotativo <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>lo sviluppo; - risorsa endogena cruciale nella competizione globale,<br />
suscettibile quindi di significative ricadute produttive e occupazionali; - fattore propulsivo di processi di<br />
innovazione, formale e tecnologica”.<br />
Coerentemente con le linee programmatiche <strong>del</strong> PRS, il Piano d’indirizzo <strong>del</strong>le attività e dei beni culturali<br />
1999-2000 afferma nella sua prima parte (“Quadro di riferimento <strong>del</strong>le politiche per la cultura”) che nella<br />
“nuova condizione multiculturale <strong>del</strong> nostro paese alla fine <strong>del</strong> secondo millennio”, “il confronto tra culture<br />
diverse (umanistica e scientifica, nazionale e regionale, ‘monoculturale’ e interculturale) e l’uso di tecnologie<br />
multimediali sempre più efficaci, trasforma radicalmente l’intero ambito <strong>del</strong>la cultura mettendone in<br />
discussione funzioni e posizioni di rendita”; in questa fase “diventa centrale la produzione di cultura<br />
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