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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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96<br />

G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

segu<strong>it</strong>i da una fase di assestamento in cui sono stati perfezionati normativamente i<br />

necessari strumenti contrattuali e finanziari (attraverso il D.Lgs. n. 190/2002, il<br />

D.Lgs n. 189/2005, il D.Lgs. n. 163/2006 "Codice dei contratti pubblici relativi a<br />

lavori, servizi e forn<strong>it</strong>ure in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE" e<br />

successive modifiche del 2007, alcune leggi finanziarie).<br />

Da questa storia, di segu<strong>it</strong>o riproposta in modo sintetico, emerge che lo sviluppo del<br />

modello contrattuale TAV verso assetti sempre più convenienti per le grandi società<br />

di costruzione e verso l'adozione generalizzata dell'affidamento ad un contraente<br />

generale 290 non è stato solo il frutto dell'accelerazione operata con la legge<br />

obiettivo n. 443/2001 (non è stato il frutto di una "innovazione") ma è invece il<br />

risultato di un lungo processo pluridecennale che ha visto il succedersi di<br />

configurazioni equivalenti anche se con caratteristiche particolari diverse.<br />

Il dato su cui pare necessario concentrarsi è che il modello contrattuale TAV si è<br />

costru<strong>it</strong>o gradualmente in modo da svincolare i costruttori dall'obbligo di gestire<br />

economicamente le opere realizzate rompendo, così, una prassi consolidata tipica<br />

dell'affidamento di lavori pubblici e ponendo le premesse per tutte le deviazioni<br />

conseguenti.<br />

3.1.1 La nasc<strong>it</strong>a del programma TAV e le prove generali dello<br />

schema contrattuale TAV negli anni 1980.<br />

Sono numerosi gli autori che fanno risalire l'inizio dello sviamento del sistema dei<br />

lavori pubblici in Italia alle logiche delle gestioni emergenziali e delle procedure<br />

straordinarie derogatorie previste dalle normative che regolarono gli interventi di<br />

ricostruzione dopo i terremoti del 1976 in Friuli - Venezia Giulia e del 1980 in<br />

Campania e Basilicata 291 (e dopo il terremoto del Belice nel 1968, in cui la<br />

ricostruzione dura da allora), insieme a tutte le altre norme successive dello stesso<br />

tipo (per i mondiali di calcio del 1990, i parcheggi urbani, i padiglioni dei malati di<br />

AIDS, Reggio Calabria, per fermarci a quelle dei primi anni).<br />

Ma i risultati che vedremo non sarebbero stati possibili se contemporaneamente i<br />

meccanismi della gestione complessiva dei lavori pubblici (attribuzione, esecuzione,<br />

controlli) non fossero stati modificati per piegare il sistema a servire interessi non<br />

collettivi.<br />

Di queste modifiche quelle più decisive sono state, nel tempo: a) l'affidamento<br />

sempre più frequente dei lavori e dei servizi con il cr<strong>it</strong>erio del massimo ribasso di<br />

prezzo; b) la rinuncia graduale dei comm<strong>it</strong>tenti pubblici al tradizionale ruolo di<br />

direzione e vigilanza sull'esecuzione degli appalti; c) la separazione tra i comp<strong>it</strong>i del<br />

realizzatore e quelli del gestore dell'opera finale, fenomeno evidente soprattutto nel<br />

settore delle infrastrutture.<br />

290<br />

Il quale d'altronde è un sistema di affidamento di lavori pubblici utilizzato non soltanto per la<br />

realizzazione dei programmi TAV.<br />

291<br />

Per esempio, nel 1993 furono stanziati più di 50.000 miliardi di Lire solo per Campania e Basilicata.

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