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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

potenziamento dei valichi ferroviari soltanto in prospettiva futura; pertanto, la<br />

discussione relativa alla realizzazione dei nuovi trafori di base del Brennero e<br />

soprattutto del Fréjus non riveste caratteri di particolare urgenza (anche alla<br />

luce dei maggiori interventi richiesti sulle linee di adduzione per far fronte al<br />

pieno utilizzo della potenzial<strong>it</strong>à dei valichi attuali);<br />

• il conseguimento degli obiettivi strategici di rilancio del trasporto ferroviario non<br />

può avvenire soltanto attraverso l’introduzione di disincentivi ai traffici stradali<br />

(utili ma di per se stessi insufficienti) né attraverso il potenziamento delle<br />

infrastrutture esistenti (necessarie solo a fronte di incrementi di traffico che esse<br />

non sono in grado di generare), ma richiede al contrario anche un ventaglio di<br />

interventi finalizzati a rimuovere quell’insieme di cause tecniche, organizzative e<br />

commerciali che determinano oggi, a par<strong>it</strong>à di ogni altra condizione, il forte<br />

divario esistente fra i costi generalizzati del trasporto ferroviario e quelli del<br />

trasporto stradale".<br />

"Si tratta, d’altra parte, della via imboccata dalla Confederazione Elvetica, in cui<br />

l’introduzione della TTPCP e la realizzazione della NTFA si accompagnano alla<br />

riforma delle ferrovie, con l’intento di aumentarne la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à sul mercato del<br />

trasporto merci a scala internazionale".<br />

Quanto ai trans<strong>it</strong>i stradali, "la tassazione … può conseguire discreti risultati in<br />

termini di rallentamento dei trend di domanda afferente a questo modo di<br />

trasporto, senza riuscire peraltro a stabilizzarla completamente ai livelli odierni (a<br />

meno di non ipotizzare livelli di tassazione assai elevati). Ciò significa che, al di là<br />

dei risultati conseguibili in termini di incentivazione all’uso di altri modi di trasporto,<br />

il traffico stradale continuerà a svolgere un ruolo prevalente nell’economia dei<br />

trans<strong>it</strong>i alpini".<br />

Ma "la gestione dei traffici stradali all’interno dell’area alpina dovrà fare affidamento<br />

su dispos<strong>it</strong>ivi di tassazione più sensibili alle singole s<strong>it</strong>uazioni locali, tali da non<br />

compensare i miglioramenti consegu<strong>it</strong>i su alcune direttrici con peggioramenti su<br />

altre".<br />

Quanto al traffico intra-alpino:<br />

• "da un lato … l’impatto relativo, generato sui costi di trasporto dall’introduzione<br />

della tassa di trans<strong>it</strong>o, risulta assai più elevato per gli scambi tra zone vicine (e<br />

dunque in particolare per gli spostamenti intra-alpini) che non per quelli tra zone<br />

lontane (traffico di attraversamento a medio-lungo raggio), con conseguente<br />

virtuale allontanamento reciproco delle singole regioni alpine;<br />

• dall’altro, quanto più si prendono in esame scambi a breve raggio fra regioni<br />

alpine, tanto minori risultano le possibil<strong>it</strong>à di trasferimento modale dal trasporto<br />

stradale a quello ferroviario (essendo per di più nullo il potenziale apporto della<br />

navigazione mar<strong>it</strong>tima)".<br />

Al fine di ev<strong>it</strong>are che pol<strong>it</strong>iche di questo tipo creino "freno differenziale allo sviluppo<br />

regionale non solo delle aree intra-alpine (comunque beneficiarie di un<br />

trasferimento netto di risorse), ma anche e soprattutto di quelle peri-alpine,

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