NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it
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G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />
Ragioni di pol<strong>it</strong>ica dei trasporti - Oggi buona parte delle merci che circolano<br />
attraverso il Brennero segue quel trag<strong>it</strong>to perché i pedaggi sono convenienti (il<br />
costo al km in Italia è un quinto rispetto all’Austria e alla Svizzera) e non per<br />
necess<strong>it</strong>à. Si vuole costruire una nuova ferrovia veloce invece che adottare<br />
immediati interventi sulle tariffe autostradali e sulla gestione dell’autotrasporto, e<br />
impiegare al meglio la linea ferroviaria esistente oggi ampiamente sottoutilizzata.<br />
Ragioni sociali - Le linee ad alta veloc<strong>it</strong>à contribuiscono a ridurre le vallate montane<br />
a semplici corridoi per le merci, sempre meno autonome, più spopolate e uniformi,<br />
ab<strong>it</strong>ate da pendolari che per le loro attiv<strong>it</strong>à sono costretti a spostarsi in auto verso i<br />
grandi centri 4 .<br />
Ragioni ambientali - Il progetto TAV Brennero-Verona prevede lavori per almeno<br />
quaranta anni con: danni irreversibili alle falde acquifere proprio in una fase storica<br />
di scars<strong>it</strong>à tendenziale di risorse idriche; enormi cantieri diffusi in tutte le valli, con<br />
ulteriore forte traffico di camion e aumento drastico di emissioni nocive (scarichi,<br />
polveri); produzione di grandi quant<strong>it</strong>à di materiali di scavo da collocare in buona<br />
parte in discariche da individuare nelle Valli dell’Adige e dell’Isarco nei pochi spazi<br />
liberi residui; distruzioni di terreno agricolo.<br />
Ragioni di pol<strong>it</strong>ica energetica - Proprio mentre si avvicinano il c.d. "picco del<br />
petrolio" e un probabile mutamento delle modal<strong>it</strong>à di trasporto delle merci, il<br />
progetto TAV Brennero-Verona divorerebbe enormi quant<strong>it</strong>à di energia, sottratte ad<br />
altre necess<strong>it</strong>à prior<strong>it</strong>arie, rischiando per di più di risultare inutile, una volta<br />
ultimato, anche dal (discutibile) punto di vista dei promotori a causa di possibili<br />
radicali mutamenti delle domande di traffico o degli stili di v<strong>it</strong>a.<br />
Ma, al di là delle ragioni specifiche, siamo contrari al TAV perché il modello di<br />
società e di mercato che rappresenta ci sta portando al collasso ecologico,<br />
energetico e sociale. Il gigantismo tecnologico, il consumo irreversibile del<br />
terr<strong>it</strong>orio, la circolazione sempre più rapida delle merci stanno minando, assieme<br />
alle basi dell’autonomia individuale, le possibil<strong>it</strong>à stesse di un cambiamento. Il<br />
"modello TAV" è il modello di paesi e campagne spopolati, di c<strong>it</strong>tà sempre più<br />
congestionate, di un’agricoltura sempre più industrializzata, di posti di lavoro<br />
delocalizzati dove il costo è minore, di culture sempre più uniformate, di poteri<br />
sempre più centralizzati.<br />
In questo dossier comunque scendiamo anche sul terreno dei promotori del TAV,<br />
provando a dimostrare che persino dal punto di vista dei loro cr<strong>it</strong>eri l’opera prevista<br />
in Alto Adige, Trentino e Veneto non ha il minimo fondamento.<br />
4 Può essere interessante qualche dato sul movimento dei pendolari in Italia: sono 13 milioni, con un<br />
incremento del 35,8% tra il 2001 e il 2007; solo 2 milioni utilizzano i treni locali; i treni locali peraltro<br />
sono aumentati del 6,3% (ma con aumento dei posti/km del 5,2%) tra il 2001 e il 2005; il 70% degli<br />
11 milioni di pendolari che non usano la ferrovia passerebbero a questa modal<strong>it</strong>à (il 27% accettando<br />
anche di pagare un 20% in più di prezzo) se fossero assicurati treni disponibili in maniera più capillare,<br />
confortevoli, puntuali, pul<strong>it</strong>i (cfr. "Il Sole 24 Ore", 16.12.2007, Ferrovie perde ogni giorno 7,7 milioni<br />
di pendolari, che riassume l’ultimo rapporto CENSIS sul pendolarismo in Italia). E invece, come<br />
vedremo, le pol<strong>it</strong>iche di Tren<strong>it</strong>alia stanno cominciando a colpire proprio questo tipo di utenti.