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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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129<br />

G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

Analizzando questi elementi, specialmente il n. 5, non è difficile capire come il<br />

nuovo meccanismo ripeta quello del precedente decennio e come le garanzie dello<br />

Stato verso le obbligazioni di Infrastrutture SpA siano del tutto equivalenti a quelle<br />

concesse dallo Stato verso i prest<strong>it</strong>i acquis<strong>it</strong>i da TAV SpA sul mercato finanziario.<br />

Nuovamente si possono impegnare enormi risorse pubbliche per opere di dubbia<br />

util<strong>it</strong>à. Infrastrutture SpA deve raccogliere sul mercato il cred<strong>it</strong>o (t<strong>it</strong>oli<br />

obbligazionari e finanziamenti di ist<strong>it</strong>uzioni bancarie) per i propri investimenti in<br />

grandi opere. Ma quali banche pubbliche o private offrono prest<strong>it</strong>i senza garanzie di<br />

rest<strong>it</strong>uzione? Ancora una volta la garanzia dello Stato rende la raccolta del cred<strong>it</strong>o<br />

da parte di Infrastrutture SpA un affare senza rischi per i finanziatori e un pericolo<br />

per i bilanci pubblici.<br />

Questa volta però c'è qualcosa in più. Infrastrutture SpA è nata strettamente<br />

collegata alla società "gemella" Patrimonio dello Stato SpA (articolo 7 della stessa<br />

legge n. 112/2002). A quest'ultima può essere assegnato tutto il patrimonio<br />

pubblico <strong>it</strong>aliano, che essa ha il comp<strong>it</strong>o di "valorizzare"; può cioè aff<strong>it</strong>tarlo,<br />

impegnarlo a fronte di cred<strong>it</strong>i (la c.d. cartolarizzazione), venderlo. Alla Patrimonio<br />

SpA è consent<strong>it</strong>o trasferire a Infrastrutture SpA (in tutto o in parte) il patrimonio<br />

ricevuto in custodia dallo Stato; e così Infrastrutture SpA - oltre alle manovre di<br />

provvista finanziaria già ricordate - può emettere anche t<strong>it</strong>oli obbligazionari collocati<br />

presso il sistema bancario offrendo come garanzia gli immobili di Patrimonio SpA (e<br />

proprio per questo si presumeva che questi t<strong>it</strong>oli obbligazionari sarebbero stati ben<br />

assorb<strong>it</strong>i dal mercato) 390 . Se alla fine le opere finanziate non daranno utili<br />

sufficienti per rimborsare i prest<strong>it</strong>i (i t<strong>it</strong>oli obbligazionari) a scadenza (e per quanto<br />

riguarda le sorti della gestione TAV il problema è ormai chiaro) o comunque se alla<br />

fine Infrastrutture SpA non farà fronte alle proprie obbligazioni, gli immobili offerti<br />

in garanzia passeranno nella proprietà delle banche: perciò sarà lo Stato a pagare<br />

gli interessi sulle obbligazioni e lo stesso ammortamento delle obbligazioni. Si tratta<br />

in sostanza di un sistema per "esternalizzare" gli oneri derivanti dagli investimenti<br />

pubblici in infrastrutture e grandi opere pubbliche. Si comprende bene che si tratta<br />

di accorgimenti dal respiro breve, con il bilancio statale presto costretto a<br />

intervenire direttamente in soccorso dei manovratori.<br />

Secondo la Corte dei Conti a causa di questo intervento statale dal 2009 ci saranno<br />

pesanti ripercussioni a carico del bilancio pubblico; se infatti è vero che è lo Stato a<br />

garantire il deb<strong>it</strong>o contratto da Infrastrutture SpA per finanziare la quota di spesa<br />

non posta direttamente a carico dello Stato, allora è anche vero che lo Stato avrà<br />

un deb<strong>it</strong>o occulto (neppure inizialmente iscr<strong>it</strong>to nel bilancio) cui dovrà fare fronte in<br />

quanto garante 391 .<br />

Questo ingresso in scena di Infrastrutture SpA doveva servire anche per mantenere<br />

fuori dai conti pubblici i deb<strong>it</strong>i contratti da TAV SpA, sostanzialmente per<br />

alleggerirne la posizione ripartendo su più soggetti l'indeb<strong>it</strong>amento, sempre con la<br />

speranza di dissimulare l'accumulo di un reale deb<strong>it</strong>o pubblico in modo da non<br />

390<br />

E in effetti Infrastrutture SpA ha emesso obbligazioni proprio per finanziare il programma TAV.<br />

391<br />

Cfr. anche Barbacetto G., Grandi opere col trucco, settembre 2003, scaricato dal s<strong>it</strong>o<br />

www.societacivile.<strong>it</strong> il 10.7.2006.

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