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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

• per almeno quattro anni (in realtà diventerebbero molti di più di quanto<br />

sostengono i promotori) sarebbe assai rilevante l'impatto dei movimenti dei<br />

materiali di scavo e dei cantieri (compresi i due per le varianti alla statale 12 del<br />

Brennero) nell'area di Laives, dove nella zona "Galizia" sarebbe previsto un<br />

impianto di frantumazione e di stoccaggio dello smarino, nonché nell'area di<br />

Bronzolo;<br />

• sempre per Laives, esiste qualche timore sulle interferenze tra le risorse per<br />

l'approvvigionamento idrico e la galleria a fianco dell'ab<strong>it</strong>ato;<br />

• i materiali di scavo provenienti dalla galleria Val d’Ega e dalle gallerie finestra di<br />

Cardano e Laives Nord/Sud (aumentati del fattore di rigonfiamento del 25%)<br />

avrebbero un volume di 4,23 milioni di m 3 , di cui la gran parte potrebbe essere<br />

riutilizzata (3,94 milioni di m 3 pari al 93% 820 ) mentre solo 0,29 milioni di m 3<br />

(7%) sarebbe da collocare in depos<strong>it</strong>i minori;<br />

• è da attendere un serio danno all’acquifero all'altezza dell'interconnessione Nord<br />

della galleria Val d’Ega, caratterizzata dalla presenza di una potente zona<br />

geologica cataclastica. Infatti il SIA esplic<strong>it</strong>amente prevede "acque di deflusso<br />

provenienti dalla galleria sia durante l’avanzamento che in fase di esercizio";<br />

• grave inquinamento acustico a Bronzolo in presenza della tratta all’aperto e<br />

dell’interconnessione, con barriere antirumore molto lunghe e comunque con<br />

"valori … ai lim<strong>it</strong>i di legge, pur con un massiccio impiego di opere di difesa". La<br />

stessa tratta produrrebbe un impatto visivo solo parzialmente contrastabile con<br />

misure di m<strong>it</strong>igazione;<br />

• perd<strong>it</strong>a di preziosi terreni agricoli a Bronzolo in corrispondenza della medesima<br />

tratta all’aperto.<br />

Per entrambi i lotti funzionali 1 e 2 si possono prevedere i seguenti impatti specifici:<br />

• grandi aree di depos<strong>it</strong>o e relative sottrazioni irreversibili di terr<strong>it</strong>orio: 1) depos<strong>it</strong>o<br />

"Val Riga", (utilizzabile anche per lo smarino che proverrebbe dalla realizzazione<br />

della Galleria di base del Brennero) in cui sarebbe possibile depos<strong>it</strong>are 4,2<br />

milioni di m 3 di smarino dei due lotti prior<strong>it</strong>ari; 2) depos<strong>it</strong>o "Unterseeber", poco<br />

distante dal s<strong>it</strong>o Val Riga, in cui sarebbe possibile depos<strong>it</strong>are circa 1 milione di<br />

m 3 ; 3) cava "Galizia", in una torbiera nei pressi di Laives Nord, con un impianto<br />

di frantumazione (e relativo forte inquinamento da polveri) più un depos<strong>it</strong>o di<br />

circa 0,17 milioni di m 3 ; 4) numerosi piccoli depos<strong>it</strong>i in Val d’Isarco con funzione<br />

di depos<strong>it</strong>i locali 821 ;<br />

820 Per il 2010 nella Provincia di Bolzano il fabbisogno annuo di materiali inerti sarebbe di circa 3,285<br />

milioni di m 3 e, sulla base dello sviluppo stimato del prodotto interno lordo e del numero di ab<strong>it</strong>anti in<br />

Alto Adige, per il 2050 arriverebbe a 3,6 milioni di m 3 . Secondo Rete Ferroviaria Italiana,<br />

"Quadruplicamento Verona – Fortezza, Progetto Preliminare, Studio d’Impatto ambientale, Provincia<br />

Autonoma di Bolzano – Alto Adige, Sintesi non tecnica", maggio 2003, “da questi dati si evince che è<br />

possibile coprire con il materiale di scavo riutilizzabile, per tutto il periodo di durata dei lavori, una<br />

rilevante quota del fabbisogno di inerti nell’Alto Adige”. A parte l’irragionevolezza di previsioni a così<br />

lunga distanza, l’informazione conferma tutti i timori sulla effettiva durata degli eventuali lavori.<br />

821 Più in dettaglio, per il complesso dello smarino del lotto 1 sarebbero impiegati i seguenti depos<strong>it</strong>i:<br />

Riga (alto almeno 25 metri nell’ipotesi di configurazione media), Unterseeber (molto altro, circa 30<br />

metri), Schrambach I, Schrambach II, Ponte Gardena I / Waidbruck I, Ponte Gardena II / Waidbruck<br />

II; per il complesso dello smarino del lotto 2 sarebbero impiegati i seguenti depos<strong>it</strong>i: Stegermüller,<br />

Prato Isarco, Galizia. Dai depos<strong>it</strong>i gli ecosistemi locali riceverebbero danni di ent<strong>it</strong>à mai scarsa e nella<br />

maggior parte dei casi da elevata a molto elevata (Valle di Riga).

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