NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it
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101<br />
G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />
di quant'altro occorra ai fini del Sistema Alta Veloc<strong>it</strong>à, nonché lo sfruttamento<br />
economico delle stesse, finalizzato al recupero ed alla remunerazione del cap<strong>it</strong>ale<br />
invest<strong>it</strong>o da parte della società stessa". Ma la vera e propria attiv<strong>it</strong>à di trasporto<br />
ferroviario passeggeri e merci è rimasta riservata alla gestione un<strong>it</strong>aria delle<br />
Ferrovie dello Stato, con le società controllate RFI, Tren<strong>it</strong>alia ed altre. Il cap<strong>it</strong>ale<br />
sociale di TAV SpA (100 miliardi di Lire) era partecipato al 55,5 % da ist<strong>it</strong>uti di<br />
cred<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliani ed esteri (ciascuno con quote tra 1,5 e 5 miliardi di Lire 304 ) e per il<br />
restante 45,5% dalle Ferrovie dello Stato. Tuttavia TAV SpA all'epoca risultava<br />
controllata effettivamente dalle Ferrovie dello Stato soprattutto perché la Banca<br />
Nazionale delle Comunicazioni - che partecipava per il 5% al cap<strong>it</strong>ale - era a sua<br />
volta controllata totalmente dalle Ferrovie dello Stato e perché nel Consiglio di<br />
Amministrazione di TAV SpA le Ferrovie dello Stato nominavano sei consiglieri su<br />
10, tra i quali Presidente e l'amministratore delegato (rilevazione dell'ottobre<br />
1993). Comunque gli ist<strong>it</strong>uti di cred<strong>it</strong>o azionisti erano quasi tutti pubblici e le<br />
banche private non raggiungevano neppure il 10% del cap<strong>it</strong>ale partecipato. Era di<br />
conseguenza sostanzialmente non vero che TAV SpA fosse una SpA a maggioranza<br />
di cap<strong>it</strong>ale privato, anche se formalmente era ed è una SpA di dir<strong>it</strong>to privato e come<br />
tale abil<strong>it</strong>ata a procedere a contrattazioni a trattativa privata: come si vedrà nella<br />
sezione 3.2, questo assetto non è stato estraneo alla formazione di un enorme<br />
deb<strong>it</strong>o pubblico occulto per la realizzazione delle opere 305 .<br />
Le Ferrovie dello Stato stipularono con TAV SpA - attraverso una trattativa privata<br />
306 - una forma particolare della c.d. concessione di comm<strong>it</strong>tenza 307 , che (leggendo<br />
gli accordi stipulati) potremmo definire "concessione di progettazione, costruzione e<br />
sfruttamento economico del sistema Alta Veloc<strong>it</strong>à" 308 .<br />
In particolare, con la concessione del 7.8.1991 e con la convenzione attuativa del<br />
24.9.1991, le Ferrovie dello Stato affidarono a TAV SpA la progettazione, la<br />
costruzione e lo sfruttamento economico del sistema ad alta veloc<strong>it</strong>à, prevedendo<br />
tra l'altro che:<br />
• TAV SpA per eseguire le proprie prestazioni era tenuta ad avvalersi di general<br />
contractors 309 scelti a trattativa privata 310 tra (o interamente garant<strong>it</strong>i da) uno<br />
304<br />
Tra quelli <strong>it</strong>aliani ricordiamo Mediobanca, Ist<strong>it</strong>uto San Paolo di Torino, Banca nazionale del Lavoro,<br />
Cred<strong>it</strong>o Italiano, Banco di Napoli.<br />
305<br />
Verso la fine del 1993 risultava che il cap<strong>it</strong>ale di TAV SpA ammontava a 100 miliardi di Lire<br />
sottoscr<strong>it</strong>ti ma a 51 miliardi e 100 milioni di Lire effettivamente versati, quasi tutti da parte delle<br />
Ferrovie dello Stato.<br />
306<br />
L'ammissibil<strong>it</strong>à di questa forma per l'affidamento dei lavori per la realizzazione dell'Alta Veloc<strong>it</strong>à era<br />
dichiarata da un parere del Consiglio di Stato del 27.6.1991 richiesto dalle Ferrovie dello Stato, anche<br />
con riferimento ai futuri affidamenti delle tratte da realizzare a trattativa privata da parte di TAV SpA<br />
ai general contractors.<br />
307<br />
Derivata dall'applicazione della Legge n. 67/1988, cfr. il paragrafo precedente.<br />
308<br />
Per sistema alta veloc<strong>it</strong>à si intende l'insieme delle opere per le linee ferroviarie, le gallerie, il<br />
segnalamento, l'impiantistica, l'armamento dei binari, i nodi di collegamento.<br />
309<br />
Questo tipo di figura - all'epoca diffuso in Europa, specie in Gran Bretagna, ma mai prima utilizzato<br />
in Italia - fu individuato dagli atti amministrativi c<strong>it</strong>ati senza che fosse stato disciplinato esattamente in<br />
quanto tale da una norma di legge generale. Infatti nel momento in cui furono stipulati atto di<br />
concessione e convenzione attuativa esisteva soltanto la possibil<strong>it</strong>à legale di fare ricorso alla c.d.<br />
concessione di comm<strong>it</strong>tenza (Legge n. 67/1988) e alla c.d. concessione di sola progettazione e<br />
costruzione (Legge n. 80/1987).