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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

programmazioni di settore non possono essere confrontate in termini assoluti ma<br />

vanno apprezzate in funzione delle condizioni nazionali (final<strong>it</strong>à, caratteristiche del<br />

terr<strong>it</strong>orio, pol<strong>it</strong>iche del traffico, flusso di merci dai porti, ecc.).<br />

2.2.7 Impatti energetici e impatti ambientali legati a caratteri<br />

tecnici delle linee ferroviarie ad alta veloc<strong>it</strong>à in Italia.<br />

Elementi schematici.<br />

Per capire bene tutti gli aspetti - anche storici - della questione sul modello più<br />

razionale di trasporto ferroviario proponibile in Italia 271 pare necessario partire da<br />

una analisi (sia pure sbrigativa) delle caratteristiche delle diverse modal<strong>it</strong>à e<br />

dall'assunto che ogni terr<strong>it</strong>orio e ogni ambiente socio-economico presenta una<br />

propria vocazione all'infrastrutturazione, che è specifica e insuperabile (se non a<br />

costi spaventosi) 272 .<br />

L'alta veloc<strong>it</strong>à ferroviaria può interessare in astratto sia i passeggeri sia le merci (in<br />

questo secondo caso si parla sol<strong>it</strong>amente di alta capac<strong>it</strong>à, ma le infrastrutture<br />

sottostanti sono praticamente le stesse).<br />

In Italia, però, i progetti di settore sono stati inizialmente avviati (intorno alla metà<br />

degli anni 1980) esclusivamente per l'alta veloc<strong>it</strong>à passeggeri.<br />

Solo parecchi anni dopo, di fronte all'evidente insostenibil<strong>it</strong>à economico/finanziaria<br />

di queste scelte, tra il 1996 e il 1998 e poi nel nuovo Piano generale dei trasporti e<br />

della logistica (PGTL) del 2001, è stato affermato - con scarso approfondimento<br />

scientifico - che le infrastrutture potevano essere impiegate anche per sveltire il<br />

traffico merci. Ma si è trattato di una revisione pretestuosa e principalmente<br />

Francia 540 Francia 21,2<br />

Germania 469 Spagna 12,0<br />

Spagna 312 Germania 7,0<br />

Italia 279 Italia 4,3<br />

271 "La rete ferroviaria consiste di circa 16.000 km di linee in esercizio, due terzi dei quali elettrificati,<br />

6.400 km a doppio binario, per un totale di 22.400 km di sviluppo complessivo. Sono circa 2.300 le<br />

stazioni e le fermate per il servizio clienti e 500 gli impianti per il servizio merci. Le rete fondamentale<br />

si sviluppa per circa 6.400 chilometri su tale rete il trasporto di merce e di passeggeri a media-lunga<br />

percorrenza coesiste con sostenuti flussi di traffico regionale. La restante rete complementare circa<br />

9.600 chilometri è interessata da traffico prevalentemente regionale, per quanto alcune di questa linee<br />

siano di interesse anche per il traffico merci. Le persone che ogni giorno realizzano gli obiettivi di RFI<br />

sono 35.714, presenti sulla rete, nelle stazioni, sulle navi: assicurano, fra l’altro, l’esercizio giornaliero<br />

di oltre 9.400 treni. Il giorno con la punta più alta di traffico è il venerdì, con oltre 10.000 treni, quello<br />

con la più bassa è domenica, quando si contano circa 4.900 convogli" (download del 6.8.2007 dal s<strong>it</strong>o<br />

www.rfi.<strong>it</strong>). Secondo "Il Sole 24 Ore", 13.10.2008, L'Italia prova a ridurre il distacco dal resto<br />

d'Europa, la rete ferroviaria <strong>it</strong>aliana conta su 16.300 km.<br />

272 Oggi l'Italia possiede 562 km di linee ferroviarie AV, la Francia 1.893, la Spagna 1.552 che<br />

diventerebbero 2.230 nel 2010, cfr. "Corriere della Sera", 29.4.2008. Su un totale di rete ferroviaria<br />

nazionale di 31.650 km in Francia, di 33.890 km in Germania e di 16.335 km in Italia si registra<br />

unrapporto tra km di linee AV e milioni di ab<strong>it</strong>anti che per la Francia è 21,2 per la Germania è 7,0 e<br />

infine per l'Italia è 4,3 ("Il Sole 24 Ore, 26.6.2008, Via tedesca per i treni francesi).

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