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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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218<br />

G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

Le discariche di smarino provocano a loro volta specifici danni all'ambiente. Prima di<br />

tutto se sono ubicate nei pressi di corsi d'acqua: in tali casi possono essere dilavate<br />

da eventuali piene, con conseguente ridistribuzione dei materiali a valle e potenziali<br />

rischi idraulici in successione. Poi perché possono contenere materiali inquinati, con<br />

i relativi rilasci nel tempo.<br />

Degradazione permanente e consumo di suoli, specialmente agricoli<br />

E' praticamente inev<strong>it</strong>abile la compromissione di molti terreni agricoli pregiati di<br />

fondovalle non solo grazie agli effetti a lungo termine della presenza dei cantieri ma<br />

soprattutto a causa della rottura dei suoli e dei mutamenti permanenti di<br />

destinazione (con superfici residue difficilmente utilizzabili e sottrazione irreversibile<br />

per i depos<strong>it</strong>i dei materiali di scavo), degli effetti delle barriere climatiche,<br />

dell'interferenza delle opere con le falde acquifere, degli inquinamenti residui.<br />

Nonostante le rassicurazioni e i progetti di ripristino collegati ai progetti delle opere<br />

principali, non esistono infatti vere garanzie di risanamento dei s<strong>it</strong>i e di ripresa delle<br />

produzioni dopo tanti anni di occupazione per i lavori e dopo la movimentazione sia<br />

pure temporanea degli strati superficiali 670 .<br />

Le grandi opere per l'alta veloc<strong>it</strong>à ferroviaria consumano una quant<strong>it</strong>à enorme di<br />

terr<strong>it</strong>orio.<br />

La superficie necessaria solo per appoggiare un km di questo tipo di linea è circa 3<br />

ettari 671 . Ma con quella divorata dai cantieri e dalle opere accessorie si arriva a<br />

numeri inquietanti: un portale di galleria si mangia con i cantieri da 5 a 8 ettari di<br />

terra all'intorno; 5 km di linea in galleria richiedono il sacrificio di 5-8 ettari di terra<br />

sempre per i cantieri.<br />

E si tratta di distruzioni irreversibili: i terreni sconvolti da questi usi difficilmente<br />

riprenderanno le funzioni originarie, anche se i progettisti scrivono il contrario.<br />

Un aspetto poco considerato del consumo di terr<strong>it</strong>orio riguarda le linee ad utilizzo<br />

misto TAV e TAC, proprio quello progettato per la linea lungo l'asse del Brennero se<br />

le dichiarazioni dei progettisti e i vincoli imposti dalla UE corrispondono al vero.<br />

Questo tipo di impiego richiederebbe che ogni 50 km circa fossero predisposte<br />

piattaforme di sorpasso tra treni passeggeri veloci (veloc<strong>it</strong>à di progetto fino a 250<br />

670<br />

I terreni agricoli necessari alla costruzione e all'operativ<strong>it</strong>à dei cantieri vengono acquis<strong>it</strong>i soprattutto<br />

tram<strong>it</strong>e occupazioni temporanee (per modo di dire, si va almeno fino al 2015 con possibili<br />

prolungamenti "a seconda dei tempi di esecuzione del progetto e delle necess<strong>it</strong>à") dietro indennizzo e<br />

poi tram<strong>it</strong>e un lim<strong>it</strong>ato numero di espropriazioni che denotano un certo seppur minor<strong>it</strong>ario livello di<br />

resistenza (per es. a Mules su 152.543 m 2 di proprietà di 21 contadini l'esproprio ha riguardato solo<br />

3.863 m 2 mentre in Val di Vizze su circa 80.000 m 2 di proprietà di 11 contadini l'esproprio ha<br />

riguardato 28.453 m 2 e più della metà dei proprietari): vedi "Tunnel", n. 2, I semestre 2008, H.<br />

Dorfmann, Nessuna espropriazione forzata. Non è chiaro se in Val di Vizze gli espropri sarebbero<br />

revocati ove fosse confermata la rinuncia alla galleria-finestra e al posto multifunzione, comunicata a<br />

fine giugno 2008.<br />

671<br />

Maggiore è la compromissione di eventuali attiv<strong>it</strong>à agricole in caso di linee sopraelevate, a causa<br />

dell'ombra proiettata sulle colture.

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