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NO ALLA NUOVA LINEA FERROVIARIA AD ALTA ... - Stop-bbt.it

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179<br />

G.Poliandri, C.Campedelli, Trento, Bolzano – 30.11.2008<br />

Quanto alla concessione per l’esercizio della galleria di base del Brennero lo studio<br />

del 2002 configura tre ipotesi: a) concessioni di dir<strong>it</strong>to pubblico diverse per ciascuna<br />

porzione nazionale, affidate agli attuali gestori della rete infrastrutturale ferroviaria<br />

(per l’Italia si tratterebbe di RFI); b) concessione trasfer<strong>it</strong>a a una società<br />

concessionaria "transfrontaliera" (con contratto di dir<strong>it</strong>to privato) ad opera dei<br />

concessionari pubblici di cui alla precedente lettera a), che resterebbero t<strong>it</strong>olari<br />

della concessione di dir<strong>it</strong>to pubblico; c) unica concessione di dir<strong>it</strong>to pubblico<br />

rilasciata direttamente a una società concessionaria "transfrontaliera" 556 .<br />

Quanto al modello per il finanziamento delle opere, lo studio del 2002 punta<br />

specialmente allo sviluppo di una configurazione di tipo PPP (Public Private<br />

Partnership) tra settore pubblico e settore privato proprio per "coinvolgere in modo<br />

significativo il cap<strong>it</strong>ale privato nel finanziamento". I vantaggi di tale opzione<br />

consisterebbero "nella più veloce ed efficiente realizzazione delle opere mediante<br />

management e know-how privati, nel migliore sfruttamento delle dinamiche della<br />

concorrenza, nella maggiore capac<strong>it</strong>à di innovazione, nella congrua ripartizione del<br />

rischio tra il settore pubblico e quello privato e nella più economica gestione dei<br />

costi di progettazione, costruzione e gestione" 557 . I modelli PPP, almeno negli<br />

ordinamenti angloamericani, conoscono tre versioni teoriche, che corrispondono ad<br />

altrettanti modelli di ripartizione del rischio, sempre da adattare flessibilmente ai<br />

casi concreti: in un primo caso la società privata di progetto cura la progettazione, il<br />

finanziamento almeno parziale, la costruzione e la gestione dell'opera (mette a<br />

disposizione cap<strong>it</strong>ale di rischio e assume rischio imprend<strong>it</strong>oriale); in un secondo<br />

caso la società privata di progetto cura la progettazione, la costruzione e la gestione<br />

(non apporta cap<strong>it</strong>ale di rischio, ma sopporta solo il rischio imprend<strong>it</strong>oriale); in un<br />

terzo caso la società privata di progetto cura solo la gestione dell’opera realizzata<br />

(che viene progettata, costru<strong>it</strong>a e finanziata dallo Stato) 558 .<br />

Quanto alle modal<strong>it</strong>à di finanziamento delle quote a carico dei soggetti pubblici, lo<br />

studio distingue tra apporti di cap<strong>it</strong>ale in società pubbliche o private, contributi<br />

finanziari diretti e assunzioni di "garanzie o altre responsabil<strong>it</strong>à per le obbligazioni<br />

della società di progetto"; "le passiv<strong>it</strong>à finanziarie della società di progetto vanno<br />

considerate sin dall’inizio come impegni finanziari degli Stati partecipanti, e sono<br />

quindi anche rilevanti ai fini del Trattato di Maastricht, solo nel caso in cui lo Stato<br />

sia obbligato per legge alla copertura di dette passiv<strong>it</strong>à, i relativi importi vengano<br />

iscr<strong>it</strong>ti nei bilanci annuali dello Stato e la copertura delle c<strong>it</strong>ate passiv<strong>it</strong>à avvenga<br />

sostanzialmente ad opera dello Stato" 559 .<br />

556 Lo studio afferma che questa società non potrebbe essere BBT GEIE, per motivi di incompatibil<strong>it</strong>à<br />

con le funzioni dei soggetti proprietari (Società BEG, Brenner Eisenbahngesellschaft, e Società RFI,<br />

Rete Ferroviaria Italiana); tale indicazione potrebbe essere estesa alla attuale BBT SE (anche in<br />

mancanza di espresse indicazioni da parte dell’Accordo Italia-Austria del 30.4.2004).<br />

557 Si ricordi che, al di là delle apparenti sovrapposizioni, non sarebbe corretta l'assimilazione tra<br />

modello PPP (in cui normalmente il soggetto realizzatore è tenuto alla gestione economica dell'opera<br />

costru<strong>it</strong>a) e affidamento a contraente generale.<br />

558 Si osservi di nuovo un elemento interessante: a prescindere dall’apporto o meno di cap<strong>it</strong>ali privati<br />

di rischio nessuna di queste configurazioni esclude il soggetto privato dalla gestione finale dell’opera,<br />

cioè dal rischio imprend<strong>it</strong>oriale, al contrario di quanto avviene per i contraenti generali del programma<br />

<strong>it</strong>aliano TAV.<br />

559 Esattamente come è avvenuto in Italia per le garanzie statali sui deb<strong>it</strong>i "privati" contratti da TAV<br />

SpA e Infrastrutture SpA per le realizzazioni delle tratte TAV.

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