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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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giamento fondamentale del pensiero, si mostra come il tratto<br />

fondamentale del pensiero greco, se non addir<strong>it</strong>tura della filosofia<br />

come tale».<br />

Heidegger coglie qui un punto sotto molti riguardi decisivo.<br />

La fenomenologia ha saputo porre la questione fondamentale<br />

del pensiero. Husserl non si ingannava quando vedeva riassunta<br />

e ripresa in essa l’essenza della filosofia e di tutta la sua storia.<br />

Con Husserl, si potrebbe dire, il cerchio millenario della filosofia<br />

si conclude: il punto finale riprende il problema e il senso<br />

dell’inizio, e ne comprende la portata; portata che va ben<br />

oltre l’uman<strong>it</strong>à storica dei greci, tesserci» greco, e che coinvolge<br />

l’intero destino dell’Europa e dell’uomo razionale, e di<br />

qui il destino dell’uomo planetario che sta nascendo. Tuttavia<br />

Husserl ricomprende il senso della filosofia in modo fatalmente<br />

meno originario di come lo comprese Aristotele. Heidegger<br />

fa valere qui il lungo studio che, giovanissimo, dedicò<br />

allo Stagir<strong>it</strong>a, stimolato dapprima, come ricorda, dal libro di<br />

Brentano (il maestro di Husserl) sui molteplici sensi dell’essere<br />

in Aristotele.<br />

Ora, il punto sta in ciò: che Husserl si rende conto che il<br />

problema della filosofia concerne l’automanifestarsi dei fenomeni,<br />

il darsi alla presenza della «cosa stessa», colta così<br />

come si da a vedere e solo in quanto si da, cioè al di là di ogni<br />

sovrastruttura intellettualistica e di ogni ideologia. Ma Husserl<br />

poi intende il terreno di manifestazione del fenomeno nei termini<br />

della correlazione universale tra atti intenzionali della<br />

coscienza, o noesi, e loro contenuto noematico. Così facendo<br />

fraintende il terreno originario di manifestazione del fenomeno,<br />

poiché lo assume in termini astrattamente conosc<strong>it</strong>ivi e<br />

dualistici, cioè a partire dalla separazione tipicamente moderna<br />

tra soggetto e oggetto. I pensatori greci invece, e l’uman<strong>it</strong>à<br />

greca nel suo complesso, ispirandosi ai loro genuini modi di<br />

v<strong>it</strong>a, volsero sub<strong>it</strong>o l’occhio al punto essenziale, senza cadere<br />

nei pregiudizi che sono tipici del soggettivismo e dell’oggettivismo<br />

moderni (nati con Galileo e Cartesio, si potrebbe dire).<br />

E il punto essenziale è l’evento del manifestarsi stesso del fenomeno,<br />

prima di ogni separazione intellettualisticamente<br />

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