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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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presenza non è quell’impulso che è la vera fonte, il vero senso,<br />

del nostro essere qui in presenza nelle modal<strong>it</strong>à del nostro attuale<br />

esserci e fare.<br />

Ma ora dobbiamo considerare la seconda parte della nostra<br />

frase («...esattamente perché è la cosa che si manifesta da sé in<br />

presenza») e qui le cose sono più complesse. Anz<strong>it</strong>utto siamo<br />

colp<strong>it</strong>i dalla con-tradd<strong>it</strong>torietà dell’enunciato (non è la cosa... e<br />

quindi esattamer<strong>it</strong>e lo è), e in particolare da quell’«esattamente»<br />

che non sappiamo come prendere. Esso infatti<br />

ci impedisce di intendere, come scappatoia, che le stesse parole<br />

siano dette in sensi diversi: è invece nello stesso tempo e senso<br />

che la stessa cosa è e non è, con buona pace del principio di<br />

non contraddizione.<br />

Lasciando da parte il principio di non contraddizione, osserviamo<br />

che quello che in sostanza stiamo dicendo è che il fenomeno<br />

è ciò che non si presenta esattamente perché si fa presente.<br />

Se per esempio diciamo che l’idea di cavallo non si presenta,<br />

intendiamo dire che cavalli in sé non se ne vedono e sono uguali<br />

a niente, come da sempre strillano gli empiristi. Se ci fermiamo<br />

qui, non possiamo che dar loro ragione. Anche l’idea<br />

dell’univers<strong>it</strong>à di Berlino non è niente in sé e non può in alcun<br />

modo presentarsi come idea in sé. Ma il fatto è che 1 idea di cavallo<br />

non si presenta esattamente perché si presenta questo cavallo.<br />

E in quanto si presenta questo cavallo che l’idea di cavallo<br />

non si presenta; il che, andando più a fondo, significa: non si<br />

presenta perché appunto si presenta come questo cavallo. L’essere,<br />

il senso della presenza, si da in quanto non si da. È esattamente<br />

lo stesso motivo quello per il quale si da e insieme e allora<br />

non si da. Non si da perché ciò che si da non è la cosa stessa<br />

(il senso, l’essere); ma che non si da è però la ver<strong>it</strong>à di ciò che si<br />

da (direbbe Hegel): è in ciò che si da che viene misurata la sua<br />

assenza. Quindi in quel darsi quell’assenza è presente, si da.<br />

Questo apparente paradosso è la vera questione della «cosa»<br />

fenomenologica (o più in generale filosofica): in esso, e non altrove,<br />

sta l’incontro con la cosa. Sicché l’incontro con la cosa è<br />

nel contempo l’averla fall<strong>it</strong>a e l’aver mancato il segno.<br />

9. Ora comprenderemo meglio perché nella «cosa fenomenolo-<br />

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