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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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l’essenziale di ciò che abbiamo in mente quando ci riferiamo<br />

alle cosiddette «immagini» mentali. A occhi chiusi potrei andare<br />

dal soggiorno alla cucina del mio appartamento, che è a<br />

sua volta per me una «spettacolar<strong>it</strong>à» implic<strong>it</strong>a, uno schema<br />

interiore di riconoscimento, essendone a mia volta rispecchiato.<br />

Ogni soggetto è così uno speculum mundi in miniatura,<br />

specchio di questo spettacolo che è il mondo che vale per lui,<br />

nelle prospettive che gli sono volta a volta presenti: il sole,<br />

non la luna; il soggiorno, non la cucina, e così via. Il mondodella-v<strong>it</strong>a<br />

di cui parlava Husserl noi lo assimiliamo qui senz’altro<br />

a questo tracciare e rintracciare percorsi, secondo quei<br />

r<strong>it</strong>mi essenziali che accompagnano le nostre giornate nelle loro<br />

misure spaziali e temporali e che forse già suggerivano a<br />

Eracl<strong>it</strong>o i suoi famosi opposti: giorno-notte, inverno-estate,<br />

desto-dormiente, giovane-vecchio.<br />

10. Le gestual<strong>it</strong>à di cui parliamo si vengono dunque precisando<br />

come luoghi di tracce e cioè di «scr<strong>it</strong>ture» originarie.<br />

In quanto tali, tutte le gestual<strong>it</strong>à rivestono la natura dell’«indicare»:<br />

la loro natura è quella dell’indice. Nella semiotica<br />

di Peirce l’indice è una particolare classe di segni, i quali<br />

hanno appunto il comp<strong>it</strong>o di rinviare direttamente all’oggetto.<br />

Quando indico qualcosa, faccio accadere una distanza nella<br />

sua correlativa duplic<strong>it</strong>à: qualcosa è posto a distanza come<br />

«là», nel mondo; e io che indico sono posto «qua», come orlo<br />

e rimbalzo di mondo. È così che in generale accade la traccia,<br />

come ideale scr<strong>it</strong>tura del d<strong>it</strong>o che segna e disegna. Per questo la<br />

presenza ha sempre la natura del segno con la sua connessa distanza.<br />

Cioè con la sua urgenza che innesca la prassi. Bisogna<br />

seguire le gestual<strong>it</strong>à segnanti e disegnanti del d<strong>it</strong>o per adeguare,<br />

o riempire, la sua indicazione che mette in prospettiva il mondo<br />

e invia, sulla traccia del gesto, a una polar<strong>it</strong>à ideale.<br />

Si potrebbe osservare che l’indicare appartiene solo alla gestual<strong>it</strong>à<br />

della mano, il che è vero su un piano empirico ed è un<br />

fatto non trascurabile entro la cost<strong>it</strong>uzione del corpo proprio<br />

vivente e percipiente. Ma ciò che qui si intende con l’indicare<br />

ha il carattere più generale della apertura originaria del mondo<br />

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