28.05.2013 Views

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

duzionismo supposto sensibile defin<strong>it</strong>o dai cosiddetti cinque<br />

sensi: in tal modo noi avremmo scavalcato indeb<strong>it</strong>amente proprio<br />

i fenomeni e le loro concrete modal<strong>it</strong>à di evidenza. Il che<br />

significa: volendo essere «sperimentali», proprio all’esperienza,<br />

a ciò che di fatto si sperimenta, non si è badato. Non avrebbe<br />

senso infatti voler applicare una verificabil<strong>it</strong>à sensibile ai<br />

fenomeni della fantasia. Questo non significa che l’oggetto fantastico<br />

sia meno «evidente» di quello sensibile, oppure meno<br />

«reale» e meno «vero»; semplicemente significa che altro è il<br />

suo modo di dat<strong>it</strong>à e di evidenza. Sono questi «modi», il loro<br />

«esso stesso», le evidenze intu<strong>it</strong>ive originarie; essi, dice Husserl,<br />

sono realmente esperibili, realmente verificabili in modo<br />

intersoggettivo, senza bisogno di sustruzioni concettuali.<br />

Ora, «uno dei comp<strong>it</strong>i più importanti della penetrazione<br />

scientifica del mondo-della-v<strong>it</strong>a è quello di valorizzare il dir<strong>it</strong>to<br />

originario (Urrecht) di queste evidenze ultimativamente fondanti».<br />

Conferire a ogni evidenza il giusto posto<br />

nell’esperienza, secondo il dir<strong>it</strong>to originario di tutte le dat<strong>it</strong>à a<br />

essere assunte così come si danno ed entro i lim<strong>it</strong>i nei quali si<br />

danno, ecco il comp<strong>it</strong>o metodico della fenomenologia. Ciò significa<br />

che l’esperienza, resa oggetto di una considerazione fenomenologica,<br />

contiene tanto i triangoli di Galileo quanto gli<br />

ippogrifi di Ariosto. Queste sono oggettual<strong>it</strong>à ideali che derivano<br />

per costruzione dai principi delle loro rispettive pratiche<br />

(quella geometrica e quella poetica). Il «senso» di queste oggettual<strong>it</strong>à<br />

non sta però entro le rispettive scienze o prassi. Nessuna<br />

scienza (in generale potremmo dire nessuna pratica) può autofondarsi,<br />

cioè avere in sé i principi del proprio senso. Una<br />

scienza, una pratica, può e deve fondare autonomamente le proprie<br />

oggettual<strong>it</strong>à ideali (secondo il rigore del geometra o il rigore,<br />

tutto diverso, del poeta), ma non può fondare il senso di queste<br />

operazioni fondative se non attraverso un rinvio all’infin<strong>it</strong>o,<br />

come l’insegnante che voleva raffigurare se stesso che raffigurava<br />

la propria teoria. La fondazione ultima di senso la dobbiamo<br />

cercare nelle evidenze intersoggettivamente vissute sul piano<br />

del mondo-della-v<strong>it</strong>a.<br />

15. In conclusione: la gran questione della verificabil<strong>it</strong>à, e falsi-<br />

86

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!