CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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categoriale. Se mi guardo intorno e osservo questo e quello,<br />
metto in opera delle percezioni visive dirette. Se invece mi rivolgo<br />
all’ottica, alla fisiologia e alla psicologia della visione,<br />
non vedo niente, ma apprendo una gran quant<strong>it</strong>à di cose sul vedere:<br />
cose in ver<strong>it</strong>à assai lontane dall’esperienza percettiva diretta<br />
e che mai mi sarei potuto immaginare sulla sola base di<br />
quella. Ecco dunque le categorie. È evidente peraltro che se<br />
l’ottica, la fisiologia e la psicologia non sono una favola, anche<br />
nel mio comune e quotidiano percepire deve star nascosto il<br />
germe, devono starvi le condizioni delle categorie scientifiche<br />
della visione.<br />
È però vero, in un certo senso, anche il contrario. Lo scienziato<br />
che ha scr<strong>it</strong>to un trattato di ottica deve essersi dato da fare<br />
nel suo laboratorio, e poi ha dovuto tracciare figure, eseguire<br />
calcoli, scrivere infine un testo ecc. E tutto questo non ha potuto<br />
farlo se non ricorrendo di continuo alla percezione prescientifica,<br />
cioè alle valid<strong>it</strong>à comuni del mondo-della-v<strong>it</strong>a direttamente<br />
esper<strong>it</strong>a. Egli si è mosso tra i suoi strumenti e per far<br />
questo non ha chiesto consiglio al suo collega anatomista; né è<br />
andato a consultare un trattato di metallurgia: gli bastava che<br />
gli strumenti fossero efficienti e docili ai suoi scopi. Inoltre ha<br />
letto e ha scr<strong>it</strong>to senza prima studiare delle storie della scr<strong>it</strong>tura<br />
o delle storie della grammatica. Le operazioni con le quali il<br />
nostro scienziato ha costru<strong>it</strong>o le sue categorie erano dunque,<br />
almeno, per lui, in larga misura precategoriali, così come accade<br />
del resto a tutti. Ci mancherebbe altro, infatti, che per vivere<br />
e agire comunemente noi si debba conoscere a puntino tutte le<br />
categorie relative. In principio, dice Husserl riecheggiando Goethe,<br />
è l’azione e l’azione è, come tale, il luogo del precategoriale.<br />
Il lattante, per suggere dal seno, non ha bisogno di formule.<br />
Ma diamo un’occhiata, ora, al trattato di ottica del nostro<br />
scienziato. Vi troviamo molte frasi scr<strong>it</strong>te nel linguaggio comune<br />
e quotidiano. Poi vi sono delle espressioni molto più tecniche.<br />
Infine delle figure geometriche, dei grafici, delle formule,<br />
dei numeri. Il collega dello scienziato legge tutto ciò sped<strong>it</strong>amente,<br />
in base a una comune pratica codificata e tramandata<br />
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