28.05.2013 Views

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

metter capo a un astratto e ozioso speculare, come spesso si è<br />

detto, con molta superficial<strong>it</strong>à, a propos<strong>it</strong>o della metafisica<br />

antica; al contrario, l’uman<strong>it</strong>à filosofica sospende la prassi allo<br />

scopo di ist<strong>it</strong>uire un’altra prassi. Scrive Husserl: «Tutto<br />

ciò assume la forma di una prassi di nuovo genere, di una<br />

cr<strong>it</strong>ica universale di qualsiasi v<strong>it</strong>a e di qualsiasi fine della v<strong>it</strong>a».<br />

I sofisti, per esempio, con la loro eristica e con la loro<br />

retorica, mettevano in evidenza le contraddizioni tra i costumi<br />

e le credenze religiose dei vari popoli, la relativ<strong>it</strong>à delle<br />

leggi e l’opportun<strong>it</strong>à dì modificarle secondo nuovi cr<strong>it</strong>eri di<br />

efficienza e di valid<strong>it</strong>à. È così già in cammino quella prassi<br />

di nuovo genere che, a partire da Platone, mira a innalzare<br />

l’uomo alla comprensione «cr<strong>it</strong>ica» di una ragione universale<br />

e di un concetto «scientifico» di ver<strong>it</strong>à. Ne deriva un’uman<strong>it</strong>à<br />

radicalmente ined<strong>it</strong>a, capace dì un’assoluta responsabil<strong>it</strong>à<br />

verso se stessa, non solo in senso conosc<strong>it</strong>ivo, ma anche religioso<br />

e sociale: capac<strong>it</strong>à che si sviluppa per tutta la storia<br />

degli europei e la governa dal profondo. La stessa divin<strong>it</strong>à,<br />

per esempio, diviene oggetto di una «ricerca» infin<strong>it</strong>a, cioè<br />

motiva un «sapere», sino ad allora inconcepibile, di tipo «teoretico»<br />

e «scientifico», come la parola «teologia» fa intender<br />

da sé.<br />

Tutto ciò, dice Husserl, ha la sua radice nell’atteggiamento<br />

che nasce dal thaumazein, dalla «meraviglia», che infatti già<br />

Platone e Aristotele indicano come origine della filosofia. La<br />

nostra è un’uman<strong>it</strong>à che per la prima volta si stupisce di<br />

fronte all’»ente in total<strong>it</strong>à»; stupore nei confronti del tutto<br />

che l’uomo del m<strong>it</strong>o non conosce (anche se a sua volta e a<br />

suo modo si stupisce, diceva Aristotele). L’uomo del m<strong>it</strong>o è<br />

piuttosto caratterizzato dalle sue incombenze «fin<strong>it</strong>e»: fare il<br />

sacrificio perché arrivi la pioggia, immolare la v<strong>it</strong>tima nel<br />

campo perché crescano le messi e così via. L’uomo del m<strong>it</strong>o<br />

ha più certezze che non stupori e domande. Sa che si è sempre<br />

fatto così e crede che sia bene continuare a farlo. È invece<br />

l’uman<strong>it</strong>à filosofica che è presa dal «puro» piacere e desiderio<br />

di conoscere, diceva Aristotele. L’uomo diviene così,<br />

come scrive Husserl con un’espressione famosa, uno «spetta-<br />

55

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!