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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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se esaminassimo l’evento della esplosione della supernova,<br />

che non possiamo assumere ingenuamente «in sé», come vorrebbero<br />

gli scienziati, senza cadere nei paradossi e nelle assurd<strong>it</strong>à<br />

dell’«obiettivismo». C’è qui un problema che esige di<br />

esser chiar<strong>it</strong>o.<br />

13. Prendiamo dapprima la cosa dal punto di vista del senso<br />

comune. Noi diciamo: fenomeno è l’evento che accade. Ma al<br />

senso comune queste espressioni non dicono niente. Esso sub<strong>it</strong>o<br />

chiede: ma che è ciò che accade? E noi: accade che si<br />

frange, si separa l’intero, che peraltro non c’è mai stato... Sì,<br />

sì, ma di che si tratta? Il senso comune vuoi sub<strong>it</strong>o sapere<br />

«che cosa». Noi lo accontentiamo e diciamo: va bene, accade<br />

per esempio che è sorto il sole. Il senso comune tira un sospiro<br />

di sollievo: finalmente si raccapezza. Ma questo allora significa<br />

quanto segue: che noi non possiamo distinguere l’evento<br />

come farsi fenomeno, come suo accadere, da ciò che in<br />

quell’evento accade. C’è un evento perché, per esempio, sorge<br />

il sole, e non così in astratto.<br />

Il senso comune non si fa in propos<strong>it</strong>o molti problemi. Per<br />

lui il sole sorge «in sé» e allora io, «in me», vedo che sorge.<br />

Questa tac<strong>it</strong>a convinzione non regge naturalmente alla più<br />

semplice delle analisi. Di qui il bisogno della filosofia e anzi<br />

della fenomenologia. Che cosa infatti propriamente accade?<br />

Non quello che crede il senso comune, ma, detto in fretta,<br />

piuttosto questo: che accade un evento (il sorgere del sole) interpretato<br />

dalle categorie del senso comune (il sole, si sa, sorge<br />

e tramonta, girando intorno alla terra da oriente a occidente<br />

ecc.). Ogni evento accade dunque col senso suo, cioè un<strong>it</strong>amente<br />

e all’interno di quel sapere comune che, se bussano alla<br />

porta, dice: vai ad aprire, c’è qualcuno, e se non c’è nessuno si<br />

spaventa e pensa che ci sono i fantasmi.<br />

L’analisi fenomenologica dell’evento non è poi altro, se ora<br />

consideriamo la cosa dal suo punto di vista, che un perfezionamento<br />

e una radicalizzazione di ciò che abbiamo appena<br />

detto. Essa mette tra parentesi tutte le categorie del senso comune,<br />

non ne fa più quell’uso ovvio che sempre ne facciamo,<br />

opera anzi una cr<strong>it</strong>ica radicale del loro supposto sapere, e mira<br />

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