28.05.2013 Views

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ha sempre privilegiato il punto di vista delle scienze: egli analizza<br />

il precategoriale a partire dalle categorie delle scienze. Sebbene<br />

la fenomenologia nutra l’ambizione di innescare una vera e<br />

propria riforma del senso della v<strong>it</strong>a per l’uman<strong>it</strong>à europea e poi<br />

planetaria (una specie di «conversione religiosa» ha persino detto<br />

Husserl), sono sempre le categorie scientifiche a fornire il banco<br />

di prova per la realizzazione di un tale progetto. Nella Krisis poi<br />

Husserl va espressamente in cerca di una «scienza» del mondodella-v<strong>it</strong>a<br />

(così come venticinque anni prima cercava una filosofia<br />

come «scienza rigorosa»): il riferimento alla scienza diviene<br />

ancora più interno e, per così dire, strutturale. Ma, proprio per<br />

ciò, ancor più problematico.<br />

La scienza, dice Husserl (stiamo pensando alla terza parte della<br />

Krisis), presuppone sempre un punto di partenza che è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

dal mondo intu<strong>it</strong>ivo della v<strong>it</strong>a a tutti già dato. Inoltre lo scienziato<br />

presuppone sempre il «mondo circostante» (Umwelt), il quale infatti<br />

«è dato costantemente per ogni scienziato». Il mondo intu<strong>it</strong>ivo,<br />

il mondo-della-v<strong>it</strong>a dunque, c’è di principio e c’è sempre<br />

per ogni uomo, per il papuaso e per l’europeo, oggi come diecimila<br />

anni fa. Ma poi ogni uman<strong>it</strong>à ha il suo mondo circostante,<br />

ha la sua Umwelt, che sembrerebbe essere una particolarizzazione<br />

del mondo intu<strong>it</strong>ivo. Per esempio lo scienziato, come ha detto<br />

Husserl, si muove nel laboratorio tra i suoi strumenti, usa occhi e<br />

mani e così via, rifacendosi di continuo a evidenze intu<strong>it</strong>ive che<br />

ha in comune con tutti gli altri esseri umani. Ma poi ha anche il<br />

«suo mondo»: quello nel quale vive e che continuamente presuppone<br />

e usa, senza mai renderlo tematico. Egli sa bene che c’è, ma<br />

non ne fa problema. Chiama per esempio il suo tecnico perché gli<br />

registri lo strumento, telefona alla tipografia perché gli stampi il<br />

suo opuscolo, progetta di far leggere il suo opuscolo ai colleghi<br />

nel prossimo congresso e intanto l’agenzia ha provveduto a fissargli<br />

il volo sull’aereo e così via. In quanto scienziato egli non<br />

parla di questo mondo, ma senza questo mondo non potrebbe<br />

parlare come scienziato e non potrebbe fare tutto quello che fa.<br />

Di questo mondo non si cura, ma questo mondo già da sempre si<br />

cura di lui.<br />

I problemi della scienza, dice Husserl, «investono la compagi-<br />

77

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!