CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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quel tracciato che nella v<strong>it</strong>a desta mi è appunto familiare e mi<br />
consente, come diceva Peirce, di riconoscere la strada di casa e<br />
di recuperare la chiave del portone.<br />
Noi vogliamo vedere il tracciarsi della traccia. Quindi la descrizione<br />
fenomenologica è un indirizzarsi a rintracciare la traccia<br />
e perciò è un tracciarla «a suo modo» di cui ancora nulla<br />
sappiamo. La descrizione non è qui un passivo guardare e dire<br />
quante gobbe ha il cammello; essa, diceva Heidegger, è un portare<br />
a espressione la cosa. Portarla come? Ben poco per ora ne<br />
sappiamo, ma quando abbiamo nominato il gesto, un grande e<br />
inv<strong>it</strong>ante orizzonte si è aperto davanti a noi. Forse una voragine<br />
o un precipizio, ma mette conto di rischiare. Abbiamo messo la<br />
traccia sul conto della gestual<strong>it</strong>à originaria: nel gesto sta la<br />
prima traccia, il primo tracciare. Ma il gesto poi non è che la<br />
vivente esperienza di ciò che la fenomenologia nomina con l’espressione<br />
«Leib»: corpo vivente o corpo proprio. Esso è poi il<br />
luogo stesso della Lebenswelt husserliana e anche, per larga<br />
parte, dell’essere-nel-mondo dell’esserci heideggeriano. Le due<br />
sponde del Rubicone si somigliano assai. E noi non siamo andati<br />
così lontano dai nostri due maestri, come potrebbe sembrare.<br />
Il che non può che confortarci.<br />
20. Il nostro punto è: come si descrive la cosa? come lei, da sé,<br />
si traccia e si scrive accadendo? E questa «scr<strong>it</strong>tura originaria»<br />
il punto vero per noi. Quella scr<strong>it</strong>tura che già Vico intuiva e<br />
nominava con l’espressione «atti de’ corpi» (sicché, quando<br />
Enzo Paci, anni fa, avvicinava la «scienza nuova» di Vico alla<br />
scienza del mondo-della-v<strong>it</strong>a di Husserl, già si poneva a suo<br />
modo sulla traccia che ora per noi si sta aprendo). Il gesto come<br />
scr<strong>it</strong>tura originaria già lo chiamammo, in altra occasione, «grafema<br />
corporeo» e di tali grafemi fornimmo una prima analisi<br />
dettagliata.<br />
Qui però una cosa soprattutto ci preme: all’interno del gesto,<br />
del «grafema», vogliamo vedere quella articolazione originaria<br />
che sta in tutti i gesti. Articolazione della dual<strong>it</strong>à in quanto accadere<br />
della traccia. Cioè il suo farsi segno e infine, anche, parola.<br />
A propos<strong>it</strong>o della quale De Saussure parla appunto di articulus:<br />
«membro, parte, suddivisione di una sequenza di cose».<br />
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