CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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mettere le cose in termini più filosofici. Comincia ma è ben lungi<br />
dall’essersi concluso. Perché questa seconda raffigurazione rimanda<br />
a quell’uomo in carne o ossa, come direbbe Husserl, che è<br />
l’insegnante; cioè rimanda al suo concreto vivere sul piano del<br />
mondo-della-v<strong>it</strong>a, là dove accade la sua vivente e assai complessa<br />
attiv<strong>it</strong>à raffigurativa. La quale, peraltro, non la potremo mai<br />
compiutamente raffigurare. Non servirebbe, per esempio, fare un<br />
terzo disegnino: la serie dei disegnini andrebbe all’infin<strong>it</strong>o e l’attiv<strong>it</strong>à<br />
vivente (l’atto intenzionale, direbbe Husserl) sfuggirebbe<br />
sempre; sarebbe sempre un passo indietro rispetto alla sua raffigurazione.<br />
In altri termini ciò significa che la crisi della obiettivazione è<br />
ineliminabile da ogni espressione. Ogni v<strong>it</strong>a vivente precategoriale<br />
si traduce immediatamente in una categoria e l’intreccio appare<br />
quanto mai ambiguo. Questa consapevolezza cost<strong>it</strong>uisce indubbiamente<br />
un notevole passo avanti. Essa impedisce di credere<br />
che la ver<strong>it</strong>à stia nelle tracce e nelle «cose», e poi nelle nostre<br />
scr<strong>it</strong>ture e nelle nostre categorie, matematiche o non matematiche.<br />
Ma il terreno del cosiddetto mondo-della-v<strong>it</strong>a, con le sue operazioni<br />
«donatrici di senso» (come dice Husserl) resta problematico.<br />
Sino a che non riusciremo a pervenire a un chiarimento<br />
decisivo di questo terreno, noi non saremo neppure in vista del<br />
terreno della fenomenologia, non avremo visto neppure di lontano<br />
i «fenomeni» e non avremo neppure gettato uno sguardo sulla<br />
«terra promessa».<br />
Ponendo il problema del mondo-della-v<strong>it</strong>a la fenomenologia<br />
pone a se stessa la domanda più radicale. Questa domanda concerne<br />
il rapporto tra il tracciare come operazione vivente donatrice<br />
di senso e la traccia come obiettivazione, tra il precategoriale e<br />
la categoria, tra il senso e la perd<strong>it</strong>a del senso come crisi sempre<br />
in agguato. L’espressione che in qualche modo riassume questo<br />
insieme di enigmatici rapporti è Lebenswelt, mondo-della-v<strong>it</strong>a,<br />
qui più volte richiamata. Essa nomina l’ultimo tentativo di Husserl<br />
per porsi in condizione di scorgere almeno di lontano, ma<br />
con lo sguardo puro (come scrisse in una pagina di diario di molti<br />
anni prima), la terra promessa della fenomenologia.<br />
10. Sin dagli esordi della sua ricerca sul precategoriale Husserl<br />
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