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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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anche Heidegger, quando parlava dell’«essere in colpa» come<br />

struttura ontologica (non morale o psicologica) dell’esserci; ma<br />

prima ancora Hegel, quando ravvisava nella negazione il principio<br />

motore dell’esperienza. Noi qui diciamo: non c’è azione, urgenza<br />

o risposta, non c’è presenza o fenomeno che accade, se<br />

non a partire dalla negazione che separa. E l’azione che da luogo<br />

alla traccia e mette sulla traccia.<br />

Ora vediamo anche che è l’evento stesso, in quanto evento del<br />

rimando e del segno, a scatenare l’infin<strong>it</strong>a serie delle interpretazioni.<br />

Lim<strong>it</strong>arsi a constatarle nella loro orizzontal<strong>it</strong>à non è ancora<br />

aver colto nel segno e nella vertical<strong>it</strong>à profonda dell’evento;<br />

cioè non è ancora aver pensato filosoficamente e fenomenologicamente<br />

la presenza e i suoi rimandi. Poiché non si tratta semplicemente<br />

di osservare che tante e anzi infin<strong>it</strong>e sono le intepretazioni<br />

e i rimandi, ma bisogna arrivare a pensare, «incontrandolo»<br />

nel farsi fenomeno del fenomeno, che la cosa stessa e<br />

l’evento della cosa stessa sono assolutamente il medesimo.<br />

Cominciamo a comprendere più compiutamente quale fu la<br />

scoperta della fenomenologia, cioè il suo inv<strong>it</strong>o a non separare la<br />

cosa stessa dal suo farsi fenomeno, dal suo mostrarsi, dal suo accadere,<br />

ovvero dal suo evento (dalla sua «esperienza», diceva<br />

già Hegel). Andare «verso la cosa stessa» significa allora guardarsi<br />

dal prendere l’esperienza e i suoi fenomeni come segni di<br />

qualcosa d’altro ideologicamente presupposto e sovrapposto.<br />

Pensare il fenomeno come l’evento della cosa stessa è la questione<br />

che la fenomenologia ha aperto e che tiene un<strong>it</strong>i e in circolo<br />

pensiero fenomenologico, pensiero ermeneutico e pensiero<br />

dialettico (come Heidegger ha perfettamente compreso; non così<br />

diversi «heideggeriani», che sognano in propos<strong>it</strong>o «superamenti»,<br />

per esempio della fenomenologia o della dialettica). E così il<br />

tema heideggeriano dell’evento dell’essere non è che la continuazione,<br />

certo problematica, del progetto fenomenologico avanzato<br />

in Sein und Ze<strong>it</strong>; Heidegger non ha mai pensato di<br />

«mettere da parte» la fenomenologia con la sua cosiddetta med<strong>it</strong>azione<br />

della «svolta»; perciò poteva scrivere da vecchio che<br />

la fenomenologia è tuttora il comp<strong>it</strong>o del pensiero. Ma dopo<br />

queste riflessioni, torniamo al punto.<br />

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