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Il Dodecaedro CARLO SINI SCRIVERE I
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CAPITOLO PRIMO IL METODO IMPOSSIBIL
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ti nello «Jahrbuch für Philosophi
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dia Britannica. Non si poteva che c
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pisodio storico «datato» della cu
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Heidegger non avrebbe fatto altro c
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Già, la storia, risponde Husserl,
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Galileo lo sapeva: se Aristotele fo
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obiettivamente constatabile; e cos
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volta Husserl pensando alla sua pre
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stono «corpi in movimento», se no
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siduale, a un ottuso sperimentalism
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per tutti. Proprio in questo senso
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intellettuale per credere ancora ne
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Così parlava il vecchio Husserl ne
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di evidenza apodittica. Il dominio
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etica». Anche qui però è ben fac
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Problemi del genere, Husserl già l
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nostra origine, L’autocomprension
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zione radicale dell’esistenza del
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possono attingere leggi e causalit
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Abbiamo dunque fatto un passo avant
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gli individui e dei popoli, assumen
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legittimo. Niente affatto legittimo
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idee l’uomo diventa a poco a poco
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metter capo a un astratto e ozioso
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stenza da ora in avanti si modella,
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le?) ha dato avvio a una trasformaz
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CAPITOLO SECONDO L’ULTIMA REVISIO
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di un progresso dell’uomo, dappri
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stazione originaria che precede e f
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le della vita. Non possiamo però s
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categoriale. Se mi guardo intorno e
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earsi, deve studiare tanta matemati
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traccia di un lavoro culturale e ch
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fanciulli possono osservare, in bel
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ha sempre privilegiato il punto di
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verità (aletheia). Perciò non si
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gna sulla vostra testa, è naturale
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si pone in questi termini: il mondo
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Che cos’è un albero? chiedilo al
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ficabilità, scientifica, delle qua
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perazioni della scienza obiettiva m
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gia è sempre un atto congiunto al
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izza in quanto io vivo continuament
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e implicato come ciò che originari
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cava la cosa in questi termini, che
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o, la questione che da oggi concret
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dualizzante. Questo punto i greci n
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menologia tocca il suo limite estre
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in sé, per esempio alla maniera ka
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e il sole e la luna sono corpi cele
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pronto a trasferire quei «risultat
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giudizio e delle sue asserzioni esa
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Vedi? questo è il triangolo; fanne
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Il prezzo pagato dalla scienza ha a
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descrittiva; ma che dobbiamo dire p
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sa del soggetto sulla quale Husserl
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Id., La crisi delle scienze europee