CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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sia in grado di toglierlo di mezzo. Ma anche l’ontologia fenomenologica<br />
si scontra infine col ricoprimento, dato che è<br />
l’essere stesso che in ultima analisi ricopre e si copre nell’ente.<br />
Sicché l’ente è ogni volta un porsi davanti che nasconde qualcosa,<br />
ovvero il suo stesso manifestarsi; ciò per cui il suo senso<br />
ultimo resta celato e «misterioso», come dirà Heidegger.<br />
Se le cose stanno così, allora il progetto fenomenologico di<br />
Essere e tempo risulta sin dall’inizio segnato, cioè rivolto a un<br />
necessario fallimento. Fallimento del metodo fenomenologico<br />
husserliano e heideggeriano, che poi ripete in sé il fallimento<br />
stesso della filosofia. Se la fenomenologia riprende alle radici il<br />
progetto autentico della filosofia, ma questa poi, la pretesa<br />
«scienza della ver<strong>it</strong>à», non può far altro, né aver fatto altro, che<br />
dire il falso (l’ente e non l’essere dell’ente), ciò che ne risulterà<br />
sarà ben altro da un semplice errore da correggere. Si tratta<br />
piuttosto di un inev<strong>it</strong>abile «errare» di tutta la storia dell’ontologia,<br />
che è poi il cuore e il volano della storia dell’Occidente e<br />
del suo destino. Sicché alla fine risulterà, come già possiamo<br />
leggere in queste premesse «metodologiche», che è lo stesso<br />
essere a darsi il suo erramento nella «storia dell’essere»: lo<br />
stesso essere è un fenomeno «storico». In altri termini: già nel<br />
pensiero greco dell’essere si annidava il germe del fallimento.<br />
Non perché i pensatori greci non riuscirono a pensare l’essere<br />
ma solo l’ente, ma perché è iscr<strong>it</strong>to nel destino dell’essere di<br />
venir pensato come ente. E ciò in un succedersi «destinato» di<br />
pensieri, di «filosofie», che è l’enigma stesso del divenire della<br />
nostra storia.<br />
Il pensiero dell’essere, cioè la filosofia, ha iscr<strong>it</strong>ta in sé la<br />
propria impossibil<strong>it</strong>à. La questione dell’essere è irresolubile per<br />
il pensiero e già la parola «essere» e la sua questione sono in<br />
certo modo uno sviamento del senso del mondo.<br />
9. Torniamo al paragrafo 7 di Sein una Ze<strong>it</strong>. Dopo ciò che si è<br />
detto di «phainomenon» e di «logos», il significato complessivo<br />
della parola «fenomenologia» si può riassumere in una formula<br />
che suona: «lasciare alle cose la prima e l’ultima parola».<br />
Far sì, quindi, che il logos si diriga alla cosa e lasciare che la<br />
cosa, la cosa stessa, diriga l’indagine del suo manifestarsi. Essa<br />
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