CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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le?) ha dato avvio a una trasformazione dell’esistenza umana<br />
e di tutta la v<strong>it</strong>a culturale, sociale e religiosa. Essi hanno<br />
cambiato la storia del mondo. Di qui la funzione universale e<br />
arcontica della filosofia. Essa deve ora assumersi la responsabil<strong>it</strong>à<br />
consapevole del destino che ha incarnato e continua a<br />
incarnare; non deve rifugiarsi in un melenso reclinare su se<br />
stessa, lamentando dì non poter più pensare, o assegnandosi il<br />
comp<strong>it</strong>o modesto, e apparentemente più virtuoso, di celebrare<br />
e «rimemorare pietosamente» il proprio passato, piagnucolando<br />
nel contempo sulle proprie sconf<strong>it</strong>te. Il grande pericolo<br />
per la filosofia è che proprio l’uman<strong>it</strong>à europea, giunta a questo<br />
livello della sua evoluzione tecnica e sociale, rinunci a<br />
comprendere la funzione ideale e il comp<strong>it</strong>o infin<strong>it</strong>o della filosofia.<br />
Il grande pericolo, dirà Heidegger, non è la tecnica,<br />
ma il nostro non riuscire a portare il pensiero all’altezza dei<br />
problemi che essa inev<strong>it</strong>abilmente ci impone.<br />
Se la filosofia sinora ha fall<strong>it</strong>o è perché essa si è accontentata<br />
di realizzazioni trans<strong>it</strong>orie, meramente storielle e fattuali,<br />
cadendo in unilateral<strong>it</strong>à e idiosincrasie. Non siamo stati abbastanza<br />
radicali, perchè «soffriamo di un disagio metodico» in<br />
tutte le scienze e in tutte le esistenze. Ci manca il metodo della<br />
ver<strong>it</strong>à, in base al quale perseguire «praticamente», con<br />
l’azione, il comp<strong>it</strong>o infin<strong>it</strong>o della ragione filosofica.<br />
Arriviamo così alla famosa pagina conclusiva di questa<br />
conferenza: «Cerchiamo di esprimere il concetto fondamentale<br />
della nostra esposizione: quella crisi dell’esistenza europea<br />
dì cui oggi tanto si parla, e che è documentata da innumerevoli<br />
sintomi di dissoluzione, non è un oscuro destino, non è<br />
una s<strong>it</strong>uazione impenetrabile; essa diventa comprensibile e<br />
trasparente sullo sfondo di quella teleologia della storia europea<br />
che la filosofia è in grado di illuminare. Ma la premessa di<br />
questa comprensione è che si riesca innanz<strong>it</strong>utto a cogliere il<br />
nucleo essenziale e centrale del fenomeno ‘Europa’. Per penetrare<br />
il groviglio della ‘crisi’ attuale era indispensabile elaborare<br />
il concetto Europa in quanto teleologia storica di fini razionali<br />
infin<strong>it</strong>i; era indispensabile mostrare come il mondo europeo<br />
sia nato da idee razionali, cioè dallo spir<strong>it</strong>o della filoso-<br />
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