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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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di un progresso dell’uomo, dapprima incapace di teoria e poi, solo<br />

a partire dai greci, capace di «speculare». Sicché la ragione si<br />

radica in quel gesto che, in maniera implic<strong>it</strong>a o esplic<strong>it</strong>a, segna la<br />

fine del mondo del sacro: l’età degli Dei, avrebbe detto Vico, è<br />

spenta. Razionale in senso profondo è dunque quel progetto che<br />

affida all’uomo la consapevolezza e la responsabil<strong>it</strong>à di guidare e<br />

di determinare il proprio destino, fronteggiando i problemi di<br />

senso delle sue operazioni. Proprio la questione del «senso» esige<br />

una più ravvicinata riflessione.<br />

2. La filosofia ha essenzialmente a che fare col problema del senso;<br />

la sua stessa nasc<strong>it</strong>a vi è connessa (che senso ha sacrificare<br />

agli Dei? chiedeva Socrate). Essa incarna la massima competenza<br />

nelle questioni di senso e anzi relativamente al «senso del senso»:<br />

che senso ha, o è, il senso? Così la filosofia si domanda e ci<br />

domanda. La filosofia è allora il «disvelamento del senso», del<br />

senso del mondo, persegu<strong>it</strong>o come «comp<strong>it</strong>o infin<strong>it</strong>o». Il senso<br />

infatti non è una «cosa»; è piuttosto una «intenzional<strong>it</strong>à spir<strong>it</strong>uale».<br />

In questo senso la filosofia è da sempre la «scienza della ver<strong>it</strong>à»;<br />

il che, di nuovo, non va inteso in senso formale, ma in un<br />

senso affine, si potrebbe dire, alle parole di Gesù: «Io sono la ver<strong>it</strong>à<br />

e la v<strong>it</strong>a» (la ver<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a).<br />

Husserl pone la questione in termini più filosoficamente concreti.<br />

La filosofia è propriamente la ricerca del senso d’essere del<br />

mondo-della-v<strong>it</strong>a (Lebenswelt): in questo senso bisogna pensare<br />

il binomio ver<strong>it</strong>à-v<strong>it</strong>a sopra richiamato. Ora, in quanto ricerca<br />

della ver<strong>it</strong>à universale del senso d’essere del mondo e del vivere<br />

nel mondo, la filosofia è essenzialmente «fenomenologia». Lo è<br />

da sempre, sebbene oscuramente e sebbene solo ora, nel tempo<br />

del suo tramonto e della grande «stanchezza», cominci a rendersene<br />

lucidamente conto, così da promuovere la «rinasc<strong>it</strong>a dalle<br />

ceneri» del suo progetto. La fenomenologia è la vocazione profonda<br />

della filosofia, il senso del suo domandare sul senso. Proprio<br />

per ciò, come aveva compreso Heidegger, la fenomenologia<br />

non si può esaurire nella filosofia personale di Husserl. Che importa<br />

di Husserl? Che importa di me? diceva Zarathustra, consapevole<br />

della necess<strong>it</strong>à del suo «tramontare». Anche la fenomenologia,<br />

come scuola filosofica, deve tramontare; essa, co-<br />

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