28.05.2013 Views

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

gna sulla vostra testa, è naturale che voi desideriate sapere con<br />

esattezza, e non per impressioni imprecise, quanto ci metterà ad<br />

arrivare in fondo, così da non restarci sotto. Galileo non ha fatto<br />

altro che abbandonare il pressapoco delle impressioni sensibili<br />

sost<strong>it</strong>uendole con la costruzione di perfetti piani inclinati e perfette<br />

sfere, che si incontrano solo in un punto. Ecco che allora il<br />

moto accelerato è calcolabile con precisione matematica. Naturalmente<br />

Galileo sapeva benissimo che il monte non è un piano<br />

inclinato e il masso non è una sfera, e che non si incontrano in<br />

un punto soltanto: e come avrebbe potuto dimenticarlo? Tuttavia<br />

è possibile ridurre le asper<strong>it</strong>à del masso e della montagna a<br />

una combinazione di corpi geometrici ideali sempre più complessi<br />

e così pervenire a risultati previsionali sempre più attendibili<br />

e sicuri. Ora, noi diciamo che queste previsioni sono molto<br />

più «obiettive» di quelle forn<strong>it</strong>eci dal senso comune e in<br />

quanto tali esse sono manifestamente molto più vicine al vero.<br />

Sicché, al tirar delle somme, la nostra fisica non è proprio altro<br />

che quella scienza del mondo-della-v<strong>it</strong>a che voi invocate come<br />

cosa nuova e mirabolante.<br />

Husserl risponde: «Eppure, paradossalmente noi teniamo fermo<br />

alle nostre precedenti affermazioni ed esigiamo che non ci si<br />

lasci ingannare da una tradizione di secoli, dalla tradizione in<br />

cui siamo stati educati, e che non si sovrapponga il concetto di<br />

scienza obiettiva a quello di scienza in generale». In altri termini:<br />

che le scienze abbiano a che fare col mondo-della-v<strong>it</strong>a non<br />

l’abbiamo mai negato; esse partono da esso e certamente vi r<strong>it</strong>ornano<br />

con le loro applicazioni. Ma questo non significa che<br />

esista un solo modello o tipo di scientific<strong>it</strong>à, cioè quello che<br />

persegue l’«obiettiv<strong>it</strong>à». Tale credenza è frutto di una tradizione<br />

storica, iniziata già con i greci, la quale non è in se stessa che un<br />

pregiudizio mai indagato nel suo fondamento e mai messo davvero<br />

in discussione. Il mondo-della-v<strong>it</strong>a ha in sé la possibil<strong>it</strong>à e il<br />

comp<strong>it</strong>o di una scientific<strong>it</strong>à più vasta: «non c’è ragione che si<br />

proceda a trattarne scientificamente uno solo di questi comp<strong>it</strong>i,<br />

per esempio quello logico-obiettivo, trascurando completamente<br />

gli altri».<br />

Si delineano così con chiarezza le due obbiezioni essenziali che<br />

81

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!